1 mese fa
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“Dobbiamo essere consapevoli che le conoscenze prodotte dai progressi scientifici e tecnologici sono ambivalenti, possono essere generative o distruttive, utilizzate per il bene o per il male, e che esse sono “catturate” dagli interessi economici e dalle forze politiche. Il problema, dunque, è di incidere sull'economia e sulla politica perché facciano buon uso di tali conoscenze. Ciascuno di noi ha i suoi spazi di influenza e di azione secondo la posizione e i ruoli nella società. Tutti però, in quanto cittadini, siamo chiamati a una cittadinanza attiva, nella consapevolezza che, se da un lato dipendiamo dai comportamenti degli attori economici e politici, dall’altro possiamo con le nostre decisioni e azioni incidere sulle loro scelte.”

Motivato da questa Introduzione al saggio di Angelo Giorgetti e Maurizio Parini  “Quale domani: Tecnologia, Uomo, Ecosistema: la chiave di lettura di un domani possibile” Everand Editore 2023 e dalla loro eccellente Conferenza 2024-03-09 "Tecnologie Informatiche: il senso di una evoluzione" vorrei chiedere cosa possiamo aspettarci dalla transizione digitale, nel bene e nel male, per la qualità della nostra cittadinanza.

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