Concordo nel dire che oggi il valore di un mercato scoperto dovrebbe essere soprattutto sociale.

Vi è una parte importante riservata all'ortofrutta e altri peodotti freschi che è indipensabile, ma poi c'è tutta una parte nei mercati in cui si vendono capi d'abbigliamento, casalinghi e altri articoli da centro commerciale; al 99% gestiti da persone che girano tutta la città e nulla hanno a che vedere con la zona.

La mia proposta è quella di riservare una parte dei mercati a bancarelle che:

1) Promuovono le attività commerciali e artigiane locali. Riservate a chi ha già una licenza per vendere o offrire servizi e risiede nel territorio circostante il mercato.

2) Mettono in vendita prodotti artistici o comunque di produzione amatoriale locale. Ponendo limiti a pochi pezzi e entro un certo limite di guadagni.

3) Qualche bancarella per l'usato locale in cui portare/barattare i propri articoli con altri o in conto vendita.

Riservare dello spazio gratuito e regolamentato a queste attività potrebbe favorire la creazione di mercati un po' più caratteristici e interessanti da visitare non solo per l'ortofrutta o i prodotti cinesi a prezzi stracciati.

Scritto 13 anni fa da
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