Rispondi a:

Inviato da avatar Walter Monici il 14-01-2014 alle 12:04

Ing. Cogato, la formula che lei propone andrebbe invece ribaltata come dimostrano le esperienze: prima si decide quali sono le strade di scorrimento e si pone il limite 30 su tutto il resto. Poi si realizzano interventi di moderazione fisica dove effettivamente servono, scuole, zone commerciali, punti pericolosi etc, e intanto si fanno piste ciclabili dove sono indispensabili lungo le strade di scorrimento per sopperire alle carenze di rete. In questo modo che avevamo proposto alla amministrazione due anni fa, adesso avremmo già tutta milano quasi a posto o in via di completamento.

Se aspettiamo come dice lei di avere la rete primaria sicura delle ciclabili, non ne verremo mai fuori e si crea solo confusione. Infatti il comune realizza corsie con due strisce per terra sulle circonvalazioni o in via gallarate, della serie il pericolo è il mio mestiere, meglio di niente ma rimangono a disposizione degli aspiranti suicidi e delle moto, mentre invece in viette in zona 30, in cui non passa nessuno progetta piste ciclabili con doppio cordolo e strage di parcheggi. Vedi il progetto per zona solari tortona  .https://www.facebook.com/qts30

Mi sembra che si sia perso il senso della realtà per inseguire solo le apparenze.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta