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Inviato da avatar Alex Sentinelli il 08-07-2011 alle 09:47

La mancanza di piste ciclabili, di cultura della bicicletta in Italia, e' un fatto indiscutibile.

Purtroppo, nonostante il casco, il gilet giallo fosforescente, un'ottima forma fisica, una portiera che si apre all'improvviso non e' evitabile se la persona all'interno della macchina non e' abituata a guardare.

1. Dai tanti forum sulla bicicletta, italiani in particolare, con tanto di ricerche delle amministrazioni pubbliche portate avanti da vari paesi del mondo, si evince che la vera differenza non la fa la disciplina del ciclista, ma l'urbanistica. Ora, all'ospedale, con collare, diverse contusioni, il CID (con un uomo improbabile che apre la portiera senza guardare lo specchietto, piu' preoccupato davanti al vigile di dire "ero fermo non e' colpa mia" che della copertura assicurativa, comunque presente) e' una magra consolazione. Resta il fatto, che le strade milanesi, non sono sicure.

2. Altra malizia... le piste ciclabili, anche quando sono tali, strette, o brevissime, quasi da sembrare una presa per i fondelli (ma prendiamo quelle piu' lunghe e meglio progettate), sono sempre piene di interruzioni. E la gente al volante, anche quella piu' tranquilla ed educata, non si ferma allo stop prima delle strisce o dell'attraversamento ciclabile, ma sul ciglio dell'incrocio. In altre parole il guidatore non guarda, forse perche' non e' abituato - ritorniamo sul problema della cultura della bici. Gli urti evitati con violente frenate oramai non li conto piu', al punto che spesso mi sento piu' tranquillo a pedalare in mezzo alla strada rompendo le scatole a tutto il traffico piuttosto che attraversare le interruzioni ciclabili in prossimita' delle strade secondarie.

3. A tutti i ciclisti. Sempre e comunque, portate il casco. Io sto pensando, a seguito dell'incidente della mia fidanzata, di fare un assicurazione per gli infortuni e, soprattutto, un'assicurazione per i danni altrui. Se si causa un incidente, e la colpa e' nostra, chi paga se non siamo assicurati? Ho trovato anche qui una varieta' di aneddoti raccapriccianti (i.e. la nonnina distratta che va al mercato a comprare la verdura, un motorino evita un incidente con la nonnina ma si pianta contro un palo procurandosi ingiurie permanenti).

 

Cordialita', e un augurio per i ciclisti, per la cultura della bici, per Pisapia nella speranza che faccia un buon lavoro

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