Per costruire una vera e propria autostrada ciclabile, con tanto di cordoli e incroci si spenderanno 7 milioni di euro. Il tutto in una zona che, essendo isole pedonali sia Piazza Castello, via Dante e il Parco Sempione, non necessitava di particolari protezioni.
Ma la protervia con cui si vuole abbattere una magnifica magnolia che resiste da un secolo a traffico, guerre e trasformazioni lascia allibiti. I talebani delle ciclabili, simbolo di un ambientalismo astratto ed ecochic, sacrificano una pianta gigantesca per la loro ansia di obbligare tutti a usare la bici per muoversi. I ciclisti peraltro, se richiesti del loro parere, preferirebbero non sradicare la magnolia e saprebbero individuare i percorsi più agevoli.
Dopo la paulonia di Brera e i 168 olmi di via Mac Mahon anche la grande magnolia è in pericolo. Stamattina chiederò al Corpo forestale di vincolare come albero secolare la pianta. Insieme al Comitato Castello siamo pronti a incatenarci contro l'ultima follia di Pisapia.