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Insegnare a vivere
Il suicidio della giovane studentessa della IULM di Milano sicuramente sconvolge e interroga tutto il mondo degli adulti (insegnanti, genitori, amici… famigliari, parenti) e convoca senza via di scampo le responsabilità di tutta la scuola e di una società sbagliata.
Sicuro nelle vicende esistenziali di una giovane suicida sono entrati in gioco diversi fattori, mai uno solo, anche se magari alcuni sono più rilevanti… ma ciò che è persa è la vita con il suo futuro.
Come scrive Claire Messud quando viene meno la carica vitale “Significa perdere quella “cosa piumata” chiamata Speranza, fuggita dal vaso di Pandora, e rimanere solo con fatiche e sofferenza. Significa non avere più uno scopo; piombare nell’inutilità; accettare la sconfitta” (Claire Messud - Le piccole pensate di Kant e altre ragioni per cui scrivo: Un'autobiografia in saggi)
Una tragedia questa che va trattata con molta attenzione e delicatezza per evitare inutili e forse anche irrispettose strumentalizzazioni del dolore.
Il pensiero quindi va a lei, alla giovane donna che purtroppo finisce così presto un viaggio che le avrebbe riservato ancora tante belle sorprese e possibilità… e alla sua famiglia devastata dal dolore.
Per ora, almeno per oggi, rispettiamo con il silenzio.
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