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Inviato da avatar Massimo De Rigo il 12-02-2012 alle 18:40

La mia opinione, condivisa dal CSA Comitato Salvaguardia Ambiente e Cultura - nato nel 2007 per arginare l'impatto spaventoso di un un nuovo comprensorio edilizio sulle aree naturalistiche del Parco delle Cave ( http://www.ildonodivedere.com/?attachment_id=1520 ) corrisponde a quella di oltre 600 aderenti all'appello di Italia Nostra per un pronto intervento di messa in sicurezza delle parti più pregiate e degradate di Cascina Linterno.

Tra i 600 firmatari della petizione - in tre settimane - ritroviamo prestigiose firme del mondo della Cultura, ma anche funzionari di Beni Culturali di altre città, insegnanti di letteratura e di storia dell'arte, tutti concordi nel respingere ogni tentativo di oscurare il sommo Poeta, la figura che ha salvato dalle ruspe due volte (1994-1999) la Linterno.

Tutti hanno in testa un concetto ben chiaro e indiscutibile: cancellare Francesco Petrarca dalla Linterno equivale ad ammazzare il proprio padre, perché Petrarca è il padre della Linterno. Se questa Cascina - chiamata fino all'inizio del '900 "Villa Linterno" - è riuscita faticosamente a resistere all'avanzata inarrestabile del cemento di una metropoli in continua espansione, lo si deve principalmente a Francesco Petrarca. Una presenza talmente radicata in questo luogo fino all'inizio del secolo scorso (quando alcuni detrattori spostarono l'attenzione su Garegnano) da essere meta di importanti figure istituzionali ed ecclesiastiche. Esistono documenti precisi in merito e se qualcuno si fosse degnato di partecipare ad una sola delle nostre numerose conferenze in merito, non avrebbe più dubbi.

Il male di una certa politica è che si arroga il diritto di sapere tutto. Decide semplificando.

Spesso per opportunismo elettorale, disconosce il prezioso lavoro che non fa chiasso, non porta il favore di migliaia di elettori pur dando un contributo alla crescita intellettuale e spirituale della persona. Quasi un ritorno all'Umanesimo, nel segno del suo nume tutelare Francesco Petrarca, che potrebbe anche proporre una via di salvezza a una società allo sbando. A questo proposito, fa ben sperare l'interesse riscontrato da parte dei giovani per la figura e la poetica di Francesco Petrarca, in controtendenza alla sciatteria imperante a tutti i livelli.

Mentre si decidono linee progettuali del Monumento Nazionale in ambito EXPO con una visione contradditoria, il merito indiscusso di Italia Nostra è quello di aver capito che occorre agire con rapidità e senza etichette politiche per evitare che il solito irreversibile crollo senza responsabili, spiani la via decisionale, rendendo vano il lavoro di studiosi, insegnanti, cittadini sensibili che si sono stretti per quasi vent'anni attorno all'odissea della Linterno. In questo caso non ci sarebbero vincitori... e il sopralluogo effettuato è eloquente.

Compito del politico sapiente, o meglio - come dice Massimo Mainardi - dello statista che vede lontano, è principalmente quello di unire forze politiche anche contrapposte in un disegno unitario positivo e volto solo al benessere collettivo, soprattutto in funzione delle generazioni che si affacciano al mondo.

Compito non facile ma possibile agli uomini di buona volontà: per difendere l'essenza profonda di questo Monumento contro le manovre sotterranee negative, occorre sgombrare l'animo dalle logiche degli schieramenti politici.

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