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9 anni fa
Via Viterbo, 20-28, 20152 Milano, Italia
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Finalmente si sta sistemando a verde pubblico la grande area tra via Viterbo, via Colombi, via Bentivoglio e via Creta, rimasta bloccata e abbandonata per anni proprio per progetti diversi mai decollati (ricordo nell’ordine: minigolf, chiesa evangelica, centro ippico per la vicinanza col parco delle Cave!...).

Avevamo fatto tramontare (vedere l’interpellanza allegata e "Area tra via Viterbo, via Colombi e via Bentivoglio"), anche grazie all’intervento dei cittadini, proprio per evitare d’interrompere la potenziale continuità del verde pubblico, l’idea del centro sportivo in affidamento a privati, recintato e inattraversabile (non si trattava di verde pubblico attrezzato con semplici campi sportivi), che avrebbe “ipotecato” per il futuro ogni diversa possibilità di utilizzo dell’area comunale (una volta definitivamente sistemata e riqualificata, sarebbe stato arduo che si potesse ripensarci e tornare indietro).

Il nuovo Piano di Governo del Territorio approvato prevede infatti che sia utilizzata a solo verde pubblico (che non contempla i servizi sportivi, destinazione che non esiste anche perché il P.G.T. all’art. 5 delle Norme di Attuazione del Piano delle Regole del P.G.T. sancisce l’indifferenza funzionale delle aree non destinate a verde pubblico o viabilità).

Sta anche per decadere il progetto edilizio di rinnovo dell’attiguo centro sportivo esistente di via Viterbo, 4 (che essendo recintata costituisce una completa barriera nel sistema del verde*).

Sarebbe a questo punto un grave errore urbanistico (osservando la zona dall’alto non si può non vedere il “corridoio verde” che risulterebbe, conformato in maniera naturale dall’urbanizzazione) non lasciare libere tutte le aree interessate (compresa quella in concessione alla parrocchia San Giovanni Bosco di via Mar Nero) per la realizzazione di un parco lineare (perimetro in verde nella fotografia satellitare allegata, interessato tra l'altro da ben tre cascine: Creta, Isolino Lombardo e Sella Nuova), da via Bagarotti fino a via Saint Bon (peraltro come previsto dal programma per la zona 7 della coalizione di maggioranza e richiamata anche la delibera del C.d.Z. 7 e relativa risposta allegate). Non bisogna togliere alla zona l’ultima possibilità di collegare finalmente con un percorso anche ciclabile aree verdi ora frammentarie (che peraltro sarebbero interessate anche dal raggio verde n.° 6, cosa che risulta anche dal Documento di Piano del P.G.T. in vigore, a pag. 218), con possibilità di ulteriori immediati collegamenti anche al parco delle Cave, ex piazza d’Armi e al parco Valsesia.

È quindi doveroso, avendone la possibilità, pensare a fare stavolta finalmente una buona cosa (come ripeto, già deliberata dal Consiglio e contenuta chiaramente nel programma del Consiglio di zona), per non perdere definitivamente la possibilità unica di vedere realizzato il sistema verde "Forze Armate", una sorta di Central Park del quartiere, riscattandone in parte la qualità urbana**,al fine di un corretto e armonioso sviluppo urbanistico della zona.


Andrea Giorcelli

Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi - Ecologisti)
www.andreagiorcelli.it

               

*: Anche via F.M. Beltrami, lo stradone a “S”, lo è, ma non si può smantellare e si può attraversare, cosa che potrebbe essere facilitata e resa più sicura da un sovrappassaggio o sottopassaggio.

**: Percorrendo via delle Forze Armate — caratterizzata nel tratto da via Saint Bon a via Sella Nuova da un susseguirsi informe dell’edilizia di vari periodi aggravato dai vari interventi residenziali pubblici per la sostituzione delle ex “case minime”, realizzati tra la fine degli anni ’70 e la fine degli anni '90 in maniera casuale ed eterogenea (p. es. al q.re Gallaratese le stesse tipologie, supportate da un piano urbanistico unitario e meglio coordinato, danno un effetto ben diverso!), e chiusa, prima di entrare a Baggio, dall’affollamento edilizio di via Mar Nero — tutti si rendono conto purtroppo che storicamente non brilla per ordine e tono. In questo “magma”, per una serie di ragioni che non sto qui a riportare, si è salvata tale lunga fascia rimasta libera da edificazioni, che il Comune in passato, in piú riprese, dove e quando ha potuto, ha sistemato a verde pubblico attrezzato.

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