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Non riuscirò ad assistere a tutto, ma spero che qualcuno abbia il coraggio di denunciare l'obbrobrio dei 20 sistemi informativi e silos dati regionali, quando oggi la tecnologia permette di gestire tranquillamente volumi mondiali, declinandone l'uso a livello locale.
personalmente posso solo prendere atto dell'impegno congiunto di diverse ingegnerie oggi impegnate nell'integrazione di sistemi complessi sviluppati per varie ragioni in modo indipendente nei tempi passati.
Ho assistito alla sessione mattutina della seconda giornata, su informatica, mobilità e metrologia.
La partecipazione di rappresentanti della Regione Lombardia non mi fa demordere nell'invitare i nostri ingegneri, che giustamente si vogliono caratterizzare per avere piedi per terra e testa scevra da ideologie, a combattere l’attuale spezzatino di 20 Sistemi Informativi Sanitari (e non solo sanitari) e relativi silos dati, che ostacolano l'omogeneità di cura sul territorio nazionale, oltre a propiziare sperequazioni e sprechi di risorse.
Purtroppo il problema non è solo e tanto ideologico quanto affaristico, perché la Sanità è la maggiore fonte di potere regionale, avventatamente aggravato dalla riforma del Titolo V della Costituzione, per cercare di dribblare paturnie secessioniste.
Un Nuovo sistema informativo sanitario - NSIS potrebbe fungere da Cavallo di Troia, atteso che oggi le tecnologie permettono di trattare informazioni financo mondiali, declinandone l’uso a livello locale; ma è inutile cercare di connettere gli attuali sistemi, senza una effettiva integrazione, come si sta facendo per l’Anagrafe Nazionale.
Oggi NSIS è ancora un cantiere, ma è una questione politica, a cui ho già assistito nella ristrutturazione di grandi imprese, come Olivetti e Italtel, quando ogni fabbrica aveva il suo centro di calcolo ed ogni direzione pretendeva rapporti stampati nei formati più diversi.
Questa mattina ho partecipato alla prima giornata degli "Stati Generali delle Ingegnerie Digitali", che continueranno anche domani 19 aprile all'Acquario Civico Milano.
E' stata una mattina molto interessante che ha fatto toccare con mano quanto sia importante e utile "Fare Rete" tra persone e competenze per metterle a disposizione di Milano e dell'Italia.
Ormai il digitale è parte integrante in ogni settore e le sue potenzialità vanno sfruttate al meglio per farle andare a braccetto con (e per trainare) la necessaria transizione ecologica.
I miei complimenti agli organizzatori e un "FORZA, continua così" alla Presidente dell'Ordine Carlotta Penati che ho avuto il piacere di rivedere.
desidero ringraziare il community Manager Oliverio Gentile e Giulio Beltrami per aver partecipato alla 2 giorni.
Quello del sottoscritto è stato un ruolo prevalentemente di coordinamento, ho parlato 5 minuti dicendo peraltro cose di cui avevo già scritto ampiamente qui sulla rete civica.
"Milano: Città Storica e Innovativa nell'Ingegneria Digitale"
Milano è una città che da sempre si è distinta per la sua avanguardia tecnologica. La sua posizione strategica, nota fin dai tempi antichi come "Mediolanum", l'ha resa non solo un importante centro culturale ed economico, ma anche un nodo cruciale delle infrastrutture, anche nel settore delle telecomunicazioni. Dalle dorsali ottiche infrastrutturali che convergono qui, a Milano, trasportiamo circa il 50% del traffico Internet italiano.
Gli ingegneri SONO STATI e sono tutt'ora promotori di questa cultura tecnica che caratterizza la città. Un esempio significativo è la Centrale Santa Radegonda, costruita nel lontano 1883 su progetto di Giuseppe Colombo. È stata la prima centrale termoelettrica italiana e del continente europeo, un simbolo dell'innovazione milanese.
Nel 1954, A Milano fu acceso il primo computer dell'Europa continentale, secondo ad un modello inglese Ferranti. Questo evento ha meritato un prestigioso riconoscimento a Luigi Dadda, figura di spicco nell'ingegneria elettronica.
Nel 2016 è stato onorato con un premio dalla IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers), una delle più grandi organizzazioni professionali del mondo, conferito in precedenza in Italia solo a Alessandro Volta, Guglielmo Marconi e Enrico Fermi. Il lavoro di Dadda, già rettore del Politecnico, non è stato solo un'impresa accademica, ma è stato strettamente connesso alle esigenze industriali del tempo, come dimostrano anche i calcoli strutturali di una diga.
Eventi come l'Expo 2015 hanno ulteriormente sottolineato l'importanza di Milano nell'innovazione tecnologica, mostrando come la tecnologia digitale potesse essere integrata in vari settori, dalla gestione delle risorse alla sostenibilità, dall'arte alla cultura. In sintesi, il contributo storico di Milano all'ingegneria e alla cultura digitale è testimone di una solida tradizione accademica e industriale che continua a guidare le innovazioni nel campo.
Guardando al futuro, alle nostre 30 ingegnerie si aprono nuovi orizzonti come le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, le direttive europee sull'intelligenza artificiale, che richiederanno tecnici preparati per implementare adeguamenti ai processi lavorativi, conformi ai decreti attuativi che verranno.
In questo contesto, l'interdisciplinarità non è solo una parola d'ordine, ma una pratica quotidiana che ci permette di essere al servizio della comunità. Ogni dialogo e scambio di idee in questo incontro contribuirà a rafforzare il nostro impegno verso obiettivi comuni.
Grazie per l'attenzione.
P.S.
Lo spirito partecipativo è sempre il medesimo risottolineato da Carlotta , ad esempio anche qui
Allegati (1)
adnkronos.com: Innovazione, Penati (Ordine ingegneri): "Tecnologia si traduca in beneficio per collettività"