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In più commenti si invoca la necessità di intervenire in massa, per l’inefficacia degli interventi individuali.
Da tempo raccomando di riportare i "remi in barca", a fronte della risacca delle istituzioni, assumendo una postura, se non la figura legale, “mutualistica”, per curare gli interessi della nostra cittadinanza digitale, e in prospettiva “sindacale”, per difenderci dallo strapotere digitale, commerciale o statale:
anche se ciò richiedesse un adeguamento delle quote associative, a fronte di servizi a valore aggiunto per la cittadinanza digitale, a partire da quello di autovalutazione, in collaborazione con AICA, e da quello per l’analisi delle nostre opinioni, in collaborazione con i nostri affini Copernicani.
Quest’ultimo potrà avvalersi della piattaforma conversazionale Polis, implementata nel progetto europeo ORBIS di Democrazia Digitale, per superare l’altro problema sollevato, della eterogeneità e solipsismo nei nostri dibattiti, rilevandone il nocciolo con l’intelligenza artificiale (sic!).
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