Diossina nel parco Sud
Grazie a Repubblica che ha pubblicato ieri l'articolo sulla discarica in via Selvanesco ho capito da dove viene la puzza di plastica bruciata che arriva a volte fino a Stadera, dove io abito. Mi capita di svegliarmi tra le 2 e le 5 di notte e l'ultima volta che ho sentito questa puzza e avvertita quest'aria malsana era fine agosto appena tornata dalle vacanze.
Basti pensare che già alcuni picogrammi (cioè un millesimo di miliardesimo di grammo) di diossine producono un danno genetico conosciuto. Le diossine stabili sono circa 200 e una volta diffuse nell'ambiente si inseriscono facilmente nella catena alimentare, ad esempio nei grassi animali, ed è difficilissimo estirparle. Bruciare i rifiuti senza nessun tipo di accortezze, come quelle adottate nei moderni inceneritori, diventa quindi una delle azioni più inquinanti che un uomo possa compiere.
Lucia Hollstegge
segue copia incolla dell'articolo di febbraio 2011
"Dopo la segnalazione, sono arrivati sul posto per un sopralluogo il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Pierfrancesco Majorino, il consigliere Aldo Ugliano e il vicepresidente del Parco Sud, Filippo Totino, consigliere del Pdl. «Ho rivisto il disastro che c’era già il 5 gennaio scorso, quando sono venuto per la prima volta insieme a tre operatori della polizia locale — dice Ugliano — Stavolta ho visto anche due rogge completamente inquinate, dove l’acqua sembra latte: è biancastra. Le guardie ecologiche ci dicono che serve anche per l’irrigazione dei campi, quindi può contaminare le coltivazioni, con gravissime conseguenze. Ora sono partite le indagini per individuare il proprietario di quest’area. Non sappiamo se si tratti di un privato cittadino o di una società».
«Grande degrado — osserva Majorino — l’amministrazione comunale e il proprietario dovrebbero dare garanzie per la bonifica di quest’area, invece la giunta non fa niente. Non vorrei che si pensasse che tanto vale costruirci sopra, tanto è degradata». Per il vicepresidente del Parco Sud, Filippo Totino, «serve più sorveglianza. Non sapevo dell’amianto e dei rifiuti ospedalieri. Finché l’area è privata il Comune non può intervenire, ma solo ordinare al proprietario di bonificare l’area. Questo è un parco agricolo, bisogna gestirlo secondo le regole. Se penso che qui dietro c’è anche un agriturismo...»."
Servono fatti non parole!