Quando la violenza è sotto casa
Quale sarà delle tre o quattro che mi accolgono tutte le sere, quando torno dalle riunioni, dalle assemblee, dai convegni? Ragazze giovani, questa ha solo un anno più di mio figlio, che si ritirano nell'ombra mentre io scendo dalla macchina per aprire il cancello. Certo, nelle notti di agosto nessuno le sente, nelle loro grida di aiuto. Gli inquilini dell'appartamento che dà sulla strada, gli stessi che a volte protestano per le urla, le risate, le contrattazioni ad alta voce, ma che avrebbero chiamato la polizia ad un grido d'aiuto, in questi giorni erano in vacanza. Che ci fanno in queste strade buie e poco frequentate, queste ragazze? Perchè "lavorano" qui, dove il buio e il silenzio rende ancora più pericolosa la loro vita sempre sul filo del rasoio?
Stanno lì perchè sui viali, complici le ordinanze della Moratti, rischierebbere multe e le farebbero rischiare anche ai clienti. Un tacito accordo fa sì che, invece, nelle strade laterali sia data licenza di prostituirsi. Sono fortunata, io. Abito nella via dove esercitano le donne, che almeno qualche abito succinto lo indossano. E' peggio per gli abitanti di via La Farina, dove all'ombra delle chiesa parrocchiale esercitano (nel vero senso della parola, sono un esercito!) viados quasi nudi. La cosa è così nota che un burlone, sul marciapiede, ha disegnato dei quadrati con le bombolette, scrivendo dentro "PUTTANE", come ad indicare una postazione ufficiale. Gli unici a non essersene accorti sono i reppresentanti delle forze dell'ordine, che passano sereni guardando evidentemente altrove.
Per viados e prostitute, per tutti loro, il buio e il silenzio di queste vie sono un alleato ed un nemico. E qualche volta va male, come l'altra notte. Una notte che Maria non dimenticherà.