Nel Municipio 1 sempre meno parcheggi per i residenti

Gentile Sig. Nossan,

La prego di credermi quando le assicuro che non c'è alcun invito ad andare a vivere altrove.

Il Municipio 1 ha votato da tempo, e ribadito in altre occasioni attraverso apposite delibere, l'indirizzo di non sottrarre parcheggi su strada destinati alla residenza (strisce gialle). E' Vero che in molte occasioni questo indirizzo è stato disatteso a causa, per così dire, di forze maggiori come sosta per il servizio dei corpi di pubblica sicurezza, dei corpi consolari, o di altri interventi viabilistici come quello di via San Nicolao che ne migliora però decisamente la qualità pedonale. Un ulteriore indirizzo da qui al futuro, adottato nelle scorse settimane, è quello comunque di sottrarre sosta a rotazione (strisce blu) per ridestinarla a posti moto e strisce gialle.

Nella fattispecie, rispetto agli esempi da lei citati devo però constatare che l'area di corso Magenta è una di quelle che ha il numero più basso di strisce blu e si tratta per la maggior parte di sosta residenti, che comunque stiamo cercando di aumentare ulteriormente. Inoltre mi dispiace contraddirla ma i posti persi in via Ricasoli sono stati recuperati completamente in piazza Castello nel segmento tra Ricasoli e Minghetti che prima era pedonale (e ne recupereremo altri in Foro Buonaparte). L'intervento in via Ricasoli punta peraltro a facilitare la vita ai residenti di piazza Castello e tutte le vie ad essa perpendicolari (Gadio, Jacini, Minghetti, Ricasoli, Beltrami, Sella, Lanza, Beretta) rendendo transitabile la corsia tranviaria della piazza stessa ai mezzi privati dei residenti medesimi. Per fare questo però abbiamo dovuto spostare i capolinea dei tram da piazza Castello e tecnicamente l'unico spazio disponibile era appunto quello di via Ricasoli, con conseguente eliminazione dei posti residenti, spostati appunto su Castello (tra Minghetti e Ricasoli). Peraltro si trattava di una sosta molto discutibile visto che avveniva sui parterre alberati e questa, sulla prospettiva, è un'abitudine da cambiare, perchè a lungo andare le radici si rovinano e gli alberi muoiono.

Concludo ribadendo che è costante l'impegno, per quanto di mia competenza, a spingere gli uffici tecnici a recuperare altri spazi di sosta per la residenza e non dubiti che con un accurata pianificazione nei prossimi mesi ci riusciremo. La prego di continuare a segnalarmi questioni relative al territorio in cui vive e lavora (quando lo riterrà opportuno anche tramite mail), mi è di grande utilità.

Cordiali saluti

Mattia Abdu Ismahil
Assessore Municipio 1
Urbanistica ed Edilizia, Mobilità locale e Manutenzione stradale, Commercio e Artigianato
Municipio 1 - Comune di Milano   -   mail     mattia.abdu@comune.milano.it
Via G.Marconi, 2
20123 Milano

Una città ideale è senza auto parcheggiate stabilmente sulla pubblica via per di più gratuitamente. In una città ideale si favorirebbe la realizzazione di box interrati od esterni con posti auto-moto-bici a tasse zero ed anzi contributi.

A Milano accade il contrario, si occupa fino all'ultimo millimetro di spazio per i parcheggi gratuiti ai residenti in uso anche a pagamento e si bastona chi ha il box privato.

Ti pare che per i miei due box debba pagare tra tarsu ed imu ed oneri vari oltre 600 euro annui ? Senza contare le spese "condominiali" dei box in convenzione forzata con guardianerie e servizi dedicati invece a quelli a rotazione della società che li gestisce (incaricate dal comune). Perchè diamine devo pagare queste spese ? Tarsu .. i miei box non generano un milligrammo di immondizia ..

Vorrei sapere dall'altra parte perchè qualcuno pretenda di avere parcheggio gratuito sempre disponibile sotto casa. Si compri lo spazio per la sua latta.

Milano è uno scandalo. Vergogna. Va tutto alla rovescia.

Mi scuso per l’ingresso nella discussione da cittadino non residente che potrà solo commentare nel merito e non nel fatto.

il vostro è un argomento che potrebbe essere integrato tra i grandi e piccoli problemi di attualità della Nostra città. Un malumore che potrebbe sembrare circoscritto e anche interessato come del resto la maggior parte degli interventi dei cittadini che guardano al proprio quartiere se non alla propria via a giusta ragione essendone i maggiori sofferenti, tale modus operandi permette agli amministratori di declinare le lamentele dei singoli a occasionali derive isteriche.

Tuttavia fa riflettere il fatto che dei cittadini residenti nella stessa zona, si trovino agli opposti pur avendo lo stesso problema e molti altri potrebbero unirsi ognuno con un personale punto di vista. 

Resta il tema di fondo :

gestire con una limitata visione d’insieme che, come un sarto eccentrico, taglia e cuce su misura pretendendo poi che il vestito vada bene a tutti.

Certamente una città non può essere gestita ad personam, ma il fatto che le lamentele siano più o meno derivanti dagli stessi temi che ritornano cadenzati ma costantemente in aumento, fa si che il tono della discussione passi ad un livello di attenzione superiore.

La città vive di disagi a partire da un certo ceto sociale in giù, l’attenzione al cittadino per le apparenti piccole questioni diminuisce, le questioni ancora irrisolte sono molte e la concentrazione degli assessorati converge sui grandi temi taluni importanti ma non urgenti e altri urgenti ma non di facile soluzione, trascurando quanto procrastinabile.

Il trasferimento di maggiori poteri ai CDZ ad oggi non ha dato i risultati sperati, essi sono ancora imbrigliati dalla centralità gestionale e nella questione della città metropolitana ancora in alto mare nonostante l'urgenza.

E’ importante la partecipazione popolare e la condivisione dei problemi, allargare la discussione ad altre persone residenti in modo da attuare de facto un moto popolare che non ha niente di palesemente politico ma che potrebbe diventarlo per il bene del quartiere.

Molti hanno letto “ il Principe “ del Machiavelli: un principe che debba amministrare un territorio popolato da gente ostile, viene eletto “ dai grandi “ scelto tra il popolo in quanto “ i grandi “ sanno bene che il popolo può essere controllato meglio mettendo ad amministrare il territorio uno di loro con buona pace di chi sale sulla poltrona politica apicale della città.

Gianluca Gennai