Quarto Oggiaro e la fermata di Godot
Quarto Oggiaro !… bene grazie… ma potrebbe andare meglio.
Quanto fa parlare di Se questo quartiere, quanto è brutto e pericoloso nell’immaginario collettivo di molti milanesi e di chi ogni tanto lancia una ricerca su google …” i quartieri più pericolosi d’Italia “ e legge: SCAMPIA come QUARTO OGGIARO.
Ma chi mette queste informazioni nei motori di ricerca?
Forse qualche studioso di sociologia sperimentale? O qualche luminare di antropologia delle comunità di quartiere ? Oppure qualche giornalista di terz’ordine che fa la solita intervista su: “la disoccupazione e i sogni nel cassetto dei ragazzi di periferia” al ragazzetto incontrato in Via Lessona mentre attraversa la strada?
Poi un giorno per incanto o per “sventura” si capita nel quartiere o nelle immediate vicinanze per mille motivi diversi, perché abbiamo un conoscente ( certo non un amico ), perché abbiamo un lontano parente ( molto lontano ), perché si va a fare un giro ..” per provare l’ebrezza “…. dopo una birra.
Poi,
passando per le strade “tra le più malfamate di Milano”, si vedono cose impensabili come parchi immensi con villa cinquecentesca progettata come casa di caccia per Ludovico il Moro, scuole piene di bambini che corrono sereni, licei, vie con palazzi della Milano di ringhiera ( Via Aldini ), chiese trecentesche, zone a traffico limitato e percorsi pedonali.
Guardandosi intorno si notano qua e là persone dall’aspetto milanese, ben vestiti e che salgono su macchine dignitose ed in qualche caso persino nuove… tutto ha un aspetto familiare come fossimo a Milano.
Eppure nonostante l’evidenza quando torniamo tra i “ nostri normali amici ” non possiamo ammettere che quel “postaccio” in fondo ci è anche piaciuto o quanto meno non ci ha spaventati, o meglio siamo anche stati bene magari camminando lungo i sentieri di villa Scheibler o mentre mangiamo un boccone in una trattoria nella vicina Vialba.
Nessuno vuole sentirsi dire che QO è tutto sommato un quartiere dove si può vivere tranquillamente, restiamo invece al sicuro dentro i luoghi comuni molto rassicuranti e socialmente apprezzati come se questo quartiere fosse un punto di paragone negativo per valutarne altri in positivo.
Eppure Basta attraversare una strada e d’incanto ci troviamo in un quartiere “ di rango “ come EUROMILANO a 50 mt dai palazzoni popolari di QO, qui ecco le piste ciclabili, ecco le residenze con giardini prensili, qualche residente famoso, ecco un mega parco bellissimo appena costruito ed in via di sviluppo con giochi e punti di ristoro, poco più in là il passante con la stazione Certosa che ci riporta dentro “ i bastioni “ in 10 minuti, volendo a piedi in 15 minuti si arriva alla Certosa di Garegnano, un gioiello della Milano trecentesca.
PERCHE’ NON SI PARLA ANCHE DI QUESTO?
Forse i morti ammazzati a QO sono diversi dai morti ammazzati in pieno centro a Milano ?
Forse la droga è diversa da quella spacciata negli uffici e nelle case della Milano “bene” dei bastioni ?
Un quartiere che vive senza discriminazioni e che accoglie.....................
Non escludo che da queste parti si viva ancora una dimensione “paesana” poco comprensibile ai cosi detti bene della Milano centrale, i vicini di casa che si parlano e socializzano, le persone si danno il buongiorno e scambiano due parole, frequentano il mercato rionale come luogo d’incontro, forse fanno anche la pasta in casa, accudiscono i figli dei vicini quando non ci sono, partecipano ai funerali come conviene ad una comunità, aderiscono alle iniziative sociali come cittadini di Milano nell’attesa che “Godot” un giorno si faccia vivo proprio alla stazione del passante di QO.
GG