Ciclisti a Milano: una proposta

Buongiorno a chi legge (i pochi amici affezionati).

La proposta di Emanuel Caruso mi piace ed è valida, ma non saprei quantificare il miglioamento della sicurezza per i ciclisti. Infatti il traffico di taxi, bus, motocicli e mezzi dell'ordine, è abbastanza intenso specie nelle ore di punta, e l'assenza delle piste ciclabili non mi sembra che possa aiutare molto chi corre in bicicletta.

I ciclisti, purtroppo, sono, almeno la maggioranza, molto indisciplinati, specie i runner che più presto fanno, più guadagnano: quasi sempre: 

sono senza luci anteriori e posteriori; 

anche in presenza di piste ciclabili, non le percorrono, ma corrono sulla normale carreggiata;

vanno volentieri sui marciapiedi,

si infilano tra il normale traffico a destra, a sinistra, zigzagando per guadagnare qualche metro; 

spesso percorrono le strade a senso unico nel senso vietato;

vanno  addirittura contromano nelle strade normali; 

procedono spesso in coppia (o anche in 3) affiancati; 

pedalano allegramente sulle strisce pedonali per attraversare le strade;

non usano il giubbetto catarifrangente; spesso usano il cellulare;

ascoltano la musica con gli auricolari;

anche se non è stato reso obbligatorio, non indossano il casco; 

eccetera...

Il tutto con grave pericolo per se stessi e per tutti gli altri utenti della strada.

Vorrei lanciare quindi una controproposta: rendere obbligatoria la PATENTE per i conducenti di biciclette e, comunque, anche un corso, con esame per tutti i conducenti di piccoli mezzi come i MONOPATTINI.

Penso che sarebbe ancora più pericoloso. 

La questione è di relazione spazio disponibile + velocità + massa. Le corsie preferenziali sono preferenziali per autobus, tram, filovie e per i mezzi di soccorso.  Mezzi di grande massa e/o che hanno necessità di procedere a velocità elevata. Normalmente le dimensioni delle corsie preferenziali non consentono l'utilizzo da parte di veicoli lenti quali sono le biciclette. Con conseguente pericolo.

Altra cosa sono le zone di transito riservate a cicli  pedoni o motocicli che sono rare e carenti in città. 

Una città ancora pensata per i veicoli a motore e per chi lavora.

Le piste ciclabili sono spesso pensate cone se fossero sentieri utilizzabili solo nel tempo libero dal lavoro e non come percorsi percorribili per vivere la città. E viste dal milanese su 4 ruote che ha fretta come un impiccio che lo rallenta o toglie spazio al parcheggio.

La verità è che a Milano è pericoloso circolare, ogni volta che esiste in mezzo più grosso è più veloce del tuo.

Quindi forse da qui bisogna partire: limitare le velocità e le dimensioni dei mezzi consentiti. E, quando siamo noi a bordo dei più grossi e veloci, ricordare che siamo noi pericolosi e che dobbiamo tenerne conto.

La soluzione migliore sarebbe drastica: solo mezzi pubblici e mezzi lenti in città.  Ah!!! Qui si aprirebbe però la discussione sulla deprimente situazione dei mezzi pubblici nella città metropolitana.

Buongiorno a tutti.

L'altro giorno ero sul Bus 58 (elettrico silenziosissimo), che percorreva la corsia preferenziale in Via Carducci, ad un certo momento guardando fuori dal finestrino vedo un giovane ciclista "autoctono" (non era neanche un Rider), che si affianca al Bus contromano per un bel tratto della stessa via, e fuori dalla Corsia Preferenziale.

Il peggio doveva ancora venire, ripartiti dal semaforo all'angolo con Corso Magenta e Largo D'Ancona questo ciclista assolutamente incoscente si è fiondato a tutta birra tra i binari e scambi Tranviari e le automobili che arrivavano nel senso corretto di marcia, ha messo fuori il braccio destro e per un pelo non si è messo sotto da solo con il Bus della Linea 58 che si è trovato il ciclista in posizione pericolosissima!

Dai finestrini guardavo con preoccupazione questa scenetta e mi auguravo che sarebbe finita bene, ma la fortuna non esiste sempre, infatti al di là della lode alla bravura e professionalità degli autisti dell'ATM, i ciclisti trattandosi di utenti deboli, devono innanzitutto evitare di suicidarsi sbattendosene completamente del Codice della Strada.

Il comportamento sbagliato di questo ciclista non è sfuggito anche a molti altri passeggeri del Bus, che si sono lamentati per come questo ciclista si stava pericolosamente muovendo, costava molto far passare prudenzialmente il Bus e spostarsi dopo aver guardato sulla destra?

Ieri mattina è andata veramente bene, ma è evidente che il Comune di Milano, deve aumentare i controlli rimettendo fisicamente sul territorio la Polizia Locale (praticamente scomparsa) e le sanzioni ai ciclisti, incluso quelli che nelle ore serali viaggiano senza luci (sono almeno 9 su 10), e giubbotti ad alta visibilità praticamente sconosciuti, come i caschi. Quest'anarchia non è assolutamente accettabile, poi come conseguenza si contano anche i morti, o i feriti gravi (non che gli automobilisti siano sempre innocenti tanto per essere chiari).

Su Via Carducci poi sarebbe da valutare una pista ciclabilie a doppio senso di marcia, o la realizzazione di una nuova monodirezionale a fianco della corsia preferenzaile dei Bus, però in mancanza di questa non si deve assolutamente imitare questo ciclista contromano e "aspirante suicida"...

Un eventuale uso da parte dei ciclisti delle Corsie Preferenziali in realtà non mi convince per niente, lo ritengo estremamente rischioso per le biciclette. Molto meglio realizzare delle piste ciclabili integralmente separate e protette fisicamente dal traffico ove possibile.

Aggiungo tuttavia che le giunte "ambientaliste" devono darsi una bella svegliata e iniziare ad ampliare (oltre alle Metropolitane) le reti di trasporto pubblico dell'ATM di superficie a partire da quelle Tranviarie, di cui in oltre 12 anni sono stati messi in esercizio poco più di un paio di chilometri (Tram 15 a Rozzano Vecchio, e Anello di Capolinea Certosa FS). In compenso sono "saltati" oltre 26 chilometri delle Tranvie della Brianza, lasciando senza alternative di trasporto veloce decine di migliaia di pendolari!

Il PU.M.S 2015-2025 prevede decine e decine di chilometri di prolungamenti delle Tranvie, o di nuove linee, sia in città, che nell'hinterland, per non parlare delle Linee "S-BUS" (corsie preferenziali verso i comuni dell'Hinterland), mai realizzate. Stesso discorso sui parcheggi di corrispondenza nuovi assolutamente scomparsi dai radar...

Insomma a Palazzo Marino (e pure a Palazzo Lombardia) la vogliono smettere di creare nuovi e continui Divieti in Area "B" e aumenti di tariffe (sosta e Area "C") per gli automobilisti  senza creare concrete alternative di trasporto? 

Vogliamo iniziare a potenziare l'offerta dei mezzi pubblici (facendosi finanziare i progetti dal Ministero dei Trasporti a Roma) estendendo le reti Auto-Filo-Tranviarie (e pure quelle ferroviarie), visto che in ogni caso le metropolitane non copriranno mai qualunque direzione, sia per motivi di costi astronomici, che di utenza eccessivamente bassa?

Cosa dicono di questi fondamentali argomenti sul potenziamento delle reti di trasporto pubblico a Palazzo Marino e in Regione Lombardia?

Milano 14 Settembre 2023

                                                                                                               Cordiali Saluti

                                                                                                              "Stefano Vigo"