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Informativo
6 anni fa
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Ricevo da Riccardo De Benedetti (in risposta al mio promemoria sulla scadenza della sua quota di partecipazione alla Fondazione RCM - Rete Civica di Milano) e, con il suo consenso, la pubblico di seguito (vediamo se gli farete cambiare idea smile):

Caro Oliverio,
Non so se rinnoverò la mia partecipazione a Fondazione RCM. Ho parecchie perplessità. Non certo sulla tua persona e su quanto hai fatto, e hai fatto molto. È lo strumento che non mi convince più, se poi mi aveva davvero convinto precedentemente, e non è detto. Scusa la franchezza.
In questo momento, impegnato come sono nella direzione di «Milano Ambiente», bimestrale solo cartaceo, che non produce utili di nessun tipo, solo perdite, anche se costa poco, arrivato al 4 numero, credo che il web in qualsiasi sua forma non abbia gran che valore nel provocare quei mutamenti che molti auspicano.
Non ha valore nella sua proiezione squisitamente “politico-amministrativa” e nella sua dimensione di partecipazione, che sono le due forme che hai voluto, con azione meritoria, dare alla tua passione civile.
Ma è un discorso lungo. Te lo sintetizzo, sperando di esserti in qualche modo utile e non solo distruttivo.
Il web serve per informare dell’esistenza di qualcosa d’altro che è fuori dal web. Un prodotto, una cosa, un’idea, uno spazio, qualsiasi cosa, ma ciò che nasce dentro il web e crede in quanto tale di orientare e modificare linee politiche, atti amministrativi, opinioni, idee, insomma tutta l’articolazione variegate del vivere insieme, non raggiunge alcuno dei suoi obiettivi. Nasce sul web e muore sul web.
Non solo, ma al contrario di tutto ciò che si blatera sulla memoria e sull’estensione e persistenza di ciò che vi accade, le parole scritte sul web hanno vita ancora più breve di quelle gridate nelle piazze. Se lasciano traccia è solo quando imitano la carta stampata e anche questo vale per testimonianze di stagioni diverse delle odierne.
Sono sincero: se mi mettessi nei panni dell’amministratore tollererei poco la quantità infinita di commenti, controcommenti, polemiche, insulti, richiami, avvertenze, tutta la declinazione dello scontro verbale che i forum propinano quotidianamente. È un’inflazione verbale che non ha alcuna ragionevole utilità. Per giustificarla viene usato il termine partecipazione democratica, ma a sproposito. Non vi è nulla che possa fare riferimento reale alla dimensione procedurale della democrazia stessa, né tanto meno a livello decisionale.
Il gioco degli interessi che la partecipazione diretta dei cittadini dovrebbe chiarire e sciogliere alla luce dell’interesse comune e generale non solo non viene intaccato, ma si rafforza e persiste alla luce di una partecipazione che resta nel virtuale e serve solo ad appiccicare titoli di merito a persone, gruppi di potere e interessi consolidati che ne hanno bisogno nella contingenza e che subito se ne disfano una volta raggiunti gli obiettivi. Questa è la politica reale e non c’è alcuna possibilità di modificarla, qui, altrove e nella galassia. Chi dice di poterlo e volerlo fare lo dice perché ha calcolato che quel suo dire avrà un effetto di consenso che lo porterà a sostituirsi a coloro che ora non lo stanno ad ascoltare. Dopo lo ascolteranno e lui ascolterà loro e il gioco ricomincerà con quelli che ne sono stati, necessariamente esclusi, tanti i chiamati pochi gli eletti.
I buoni argomenti che dovrebbero soppiantare la forza dei cattivi e sostituirvisi non possono reclamare un’efficacia raccolta al di fuori dalla conta dei voti: questo è il dato a cui si attiene chiunque risulti eletto ed eserciti il mandato ricevuto dagli elettori, e non potrebbe fare diversamente pena il tradimento di quel mandato. Per questo che nei forum partecipano quelli che non hanno avuto rappresentanza. Certo, ne sono stati esclusi per motivi quasi sicuramente dovuti alla mancanza di forza economica, di interessi soccombenti e deboli, di scarsa capacità espressiva ecc., tutto quello che vuoi, ma la democrazia è questa e non è bella. Ma chi, a partire da me e da te, si azzarderebbe a dire chiaramente che la democrazia fa schifo? Il web ha permesso l’aggiramento delle chiusure inevitabili della democrazia, ma non è un’apertura reale, è solo virtuale e su questa va misurata.
Potrei andare avanti per pagine e pagine. Mi fermo qui per ora.
Credo di averti partecipato l’essenziale del mio parere sulla tua esperienza.
In sintesi credo che sarebbe più utile permettere a tutti coloro che hanno speso tempo, tanto, soldi, tu e i tuoi collaboratori, di raccogliere le forze per un nuovo giro di valzer attraverso un modello diverso e diversamente articolato. La situazione è grave e non per i motivi che potresti immaginare, ma proprio per i processi che la virtualizzazione dei rapporti hanno innestato in tutti i campi della formazione e dell’espressione culturale degli uomini che camminano su questa terra, nessuno escluso.
Comunque sappi che la mia stima nei tuoi confronti e nei confronti del tuo lavoro è immutata e ti ringrazio per gli spazi che mi hai offerto, maggiori di quelli che io stesso ho fornito al tuo lavoro. Te ne sono debitore. Per tutto il resto credo che dovresti riuscire a provocare un dibattito serio sulle ragioni vere delle difficoltà che la tua impresa civile sta correndo.
Un caro saluto.

Riccardo De Benedetti

avatar Germana Pisa 6 anni fa
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E' vero: si scrivono tante parole; per la facilità della tastiera e l'immediatezza - o meglio la istantaneità della comunicazione. E' vero: i forum finiscono per essere a volte campi di battaglia, esercitazione...
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Grazie della cortese attenzione. Una precisazione: conosco Rete Civica di Milano (oggi partecipaMi) dai tempi della bacheca elettronica, quando neppure c’era internet (girava su un software che si chiama First...
avatar Roberto Peretta 6 anni fa
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Ti ricordi il nome giusto :-)
avatar Roberto Peretta 6 anni fa
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Caro Riccardo, mi pare di vedere una contraddizione in quello che scrivi. Da una parte dici che la comunicazione di rete rimane chiusa in se stessa. Dall'altra parte, adombri la necessità di un modello...
avatar Roberto Re 6 anni fa
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Ciao Oliverio e grazie per avermi coinvolto nella discussione. Non sono un gran comunicatore, sono solo un cittadino da tanti anni in Rete, su vari canali, e che si sono trasformati nei decenni. Alcuni hanno una...
avatar Roberto Re 6 anni fa
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Neanche a farlo apposta, ieri pomeriggio in Piazza Angilberto c'e' stata un'occasione per conoscere ed incontrare cittadini con cui sono in contatto in Rete: non ho percepito alcuna differenza nel relazionarmi.
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Credo che la lucida intelligenza di De Benedetti non sia priva però di un certo malumore scorato.  Cerco di spiegarmi. La contraddizione tra l'aspirazione di far sentire la propria personale voce e il...
avatar Franco Puglia 6 anni fa
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Tema scottante. Ho letto il post ed i commenti. Mi sento di condividere, una volta tanto, il commento di Giuseppe Maria Greco, meno sfiduciato del suo.  La RETE è solo uno strumento, come il cacciavite. Ma...
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La mia risposta ruota attorno al concetto di partecipazione. La gente fa la sua vita, segue quel che ama e quel che più gli interessa. La partecipazione ai problemi degli altri? L'economia? Il...
avatar Roberto Peretta 6 anni fa
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"Se non ci tocca da vicino non ci interessa ed è giusto che sia così." No, non è giusto. Tante cose succedono, che non sono giuste. Succedono e basta. Ma condivido del tutto l'intervento di Bruno Alessandro :-)
avatar Gianluca Gennai 6 anni fa
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Mi perdoni Sig.De Benedetti, mi pare che le Sue affermazioni sono il contraddittorio di Sé. E’ proprio per quanto scrive che dovrebbe accentuare la Sua partecipazione a questa piattaforma di condivisione,...
avatar Fiorello Cortiana 6 anni fa
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Io credo che la rete digitale sia una estensione dello spazio pubblico, quindi dello spazio di relazione e di definizione delle identità, cioè dei presupposti per l'esercizio di una cittadinanza attiva o di un...
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Solo una breve replica. Quando dici che «la rete digitale è una estensione dello spazio pubblico» dai per scontata una cosa che scontata non è, vale a dire che lo spazio pubblico mantenga le stesse...
avatar Fiorello Cortiana 6 anni fa
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Concordo, non vorrei essere equivocato. Lo 'spazio pubblico' è lo spazio di relazione sociale, non ha una dimensione predefinita così come una natura precostituita, comprenderne la sua evoluzione consente di...
avatar Luca Vinti 6 anni fa
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Ho letto con attenzione le interessanti opinioni sulla tematica. Mi permetto di aggiungere un dato di fatto. Che senso ha dotarsi di strumenti statutari avanzati di partecipazione deliberativi, similari a...
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risposte a partecipaMi Intanto un ringraziamento a tutti coloro che hanno risposto alla mia lettera. Lo avete fatto con garbo e partecipazione (non poteva essere diversamente, ovvio). Cerco di rispondere. A...
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Grazie per la risposta, cui cerco di collaborare volentieri. Credo che occorra un chiarimento. Orizzontalità nell'ottica costituzionale non significa uguaglianza di responsabilità. Il problema quindi non è...
avatar Roberto Re 6 anni fa
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Grazie per la risposta. Pensavo a questa discussione sabato scorso, non su un tram :-) ma in una piazza milanese, tra cittadini ed amministratori. Mi trovavo all'inaugurazione di un colorato progetto...
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Come non essere d'accordo con tanta lucida visione? E disperata... Io sono uno di quelli che si azzardano a dire che la democrazia fa schifo, e che ha raggiunto ormai quel grado di deriva che corrompe l'ideale...