Come possiamo interloquire con il nuovo sindaco ?

Cara Elena,

la tua domanda e’ la nostra che abbiamo pensato, sviluppato e gestito questo spazio (facendo un ulteriore investimento, dopo i tanti degli anni passati) e, credo, di tanti che lo hanno abitato in questi mesi di campagna elettorale portando avanti un dialogo civico e civile.

E vorrei offrire al Sindaco che si e’ insediato oggi alcune considerazioni, che partono dai buoni risultati di partecipazione che abbiamo ottenuto (di cui abbiamo parlato sia io che Mario Sartori in due post che linlko qui a fianco, ma su cui forse sara’ opportuno tornare con un’analisi piu’ approfondita a cui stiamo lavorando con due ricercatrici esterne e su cui probabilmente vi coinvolgeremo).

La domanda di partecipazione dei cittadini, che ha caratterizzato l’ultima fase della campagna elettorale, e a cui lui stesso si e’ piu’ volte richiamato, non puo’ essere messa a tacere, o comunque ingabbiata, per “non disturbare il manovratore” come troppe volte e’ successo in passato.

Ma oggi viviamo in un mondo in cui quel che succede in rete e quel che succede nel mondo fisico si intrecciano di continuo, nella vita dei piu’ giovani, ma anche di chi non e’ giovanissimo, ma passa comunque ore ad un computer per lavoro o per tenersi in contatto, magari via skype (capita ormai spesso a tanti) con figli lontani per studio o lavoro. E anche in queste elezioni, internet ha giocato un ruolo di rilievo (ci sono vari commenti anche sulla stampa). Se i più popolari social network (da Facebook a Twitter) possono essere adatti alla propaganda elettorale, sono poco adeguati a consolidare il sereno, fruttuoso e civile dialogo di cui la città ha bisogno in questa fase post elezioni.

Noi pensiamo, e mi pare che la tua domanda vada nella stessa direzione, che questo spazio che noi (Fondazione RCM, in collaborazione con il Laboratorio di Informatica Civica dell'Università Statale) abbiamo sviluppato e gestito e voi abitato, possa essere l’ambito in cui questo dialogo sereno, fruttuoso e civile possa svilupparsi. Dando voce a tutti: maggioranza, opposizione e a chi sta in mezzo o non sta da nessuna parte, come abbiamo sempre fatto dal 1994 ad oggi.

Molti candidati hanno sottoscritto la proposta di Adottare la piattaforma dopo le elezioni e spero che, ora che molti di loro sono eletti, mantengano fede a quell’impegno. Certo, sarebbe bello che il Sindaco in persona, che ha girato in lungo e in largo la citta’, potesse incontrare anche quei cittadini (come la sottoscritta!) che ai mercati ci vanno poco, perche’ passano le giornate a lavorare, magari ad un computer. Ma se questo e’ difficile, specie nei primi tempi, sarebbe comunque utile riavere tra noi qui in rete, consiglieri comunali e di zona a far da tramite tra i cittadini e la nuova amministrazione.

Sarebbe il primo passo per poter avviare insieme progetti via via piu’ ambiziosi di coinvolgimento dei cittadini. Un po’ come fanno ad esempio a Canegrate, un piccolo comune alle porte di Milano, da cui la grande metropoli puo’ imparare !

Noi comunque nei prossimi giorni/tempi faremo tutto il possibile per parlare con i consiglieri eletti, con lo staff del Sindaco, possibilmente con il Sindaco stesso per far presente questi impegni e questa esigenza.
Ma voi dovete aiutarci a far comprendere che e’ una esigenza non di Fondazione RCM ma dei cittadini milanesi che qui trovano uno spazio adatto alle esigenze di dialogo che si sono manifestate in questa campagna elettorale. Uno spazio che potra’ ovviamente essere migliorato ed esteso in tanti aspetti (a partire da quelli di usabilita’), ma che resta una buona base per non partire da zero, piu’ adatto, lo ribadisco, di Facebook e Twitter, ottimi per il marketing politico, meno adeguati a consolidare il sereno, fruttuoso e civile dialogo di cui la città ha bisogno in questa fase post elezioni.

-- fiorella

La proposta di Fiorella De Cindio è  saggia e va sostenuta come base indispensabile per attuare  la democrazia partecipata, che senza una rete informatica non potrebbe mai realizzarsi. Sono lontani i tempi dei documenti cartacei, inviati di cui non si è avuta mai risposta. È lontano anche il tempo dei partiti, del difensore civico, di tutto quanto ha caratterizzato  l'età  del tarsferimento materiale delle infiormazioni. Tuttavia, la classe politica teme la comunicazione in tempo reale, teme la partecipazione diretta dei cittadini,  che con un click possono mettere in crisi i loro piani e la loro poltrona. Perciò i social network vengono utilizzati per raccogliere consenso elettorale, per poi sparire nel vuoto!

Da semplice cittadino come te, non credo esistano canali, sia pure Internet, che consentano a Pisapia di poter parlare con tutti i cittadini milanesi, Elena. Peraltro c'è sempre stato un Ufficio Protocollo (che potrà, questo sì, essere molto informatizzato) tramite il quale un cittadino può rivolgersi al Sindaco (che girerà le questioni all'Assessorato - che a sua volta le girerà al Settore e via sino all'Ufficio - di competenza).

Caro Lorenzo,
la rete consente a tutti di partecipare alla luce del sole senza "intermediari", "uffici di protocollo" e "passaggi a chi di competenza" (che sono "procedure del secolo scorso" :-)).

Qui si sta proponendo l'adozione una piattaforma civica, comune e super partes (gestita da una terza parte) in cui TUTTA Milano possa confrontarsi pubblicamente, civilmente e in maniera costruttiva!
(ma hai già letto la risposta di Fiorella ad Elena? :-) Che, mentre ti scrivevo, aveva già risposto a Fiorella :-))

Oliverio

Caro Lorenzo,
ho esemplificato troppo nella mia risposta :-).

La segnalazione della buca, via rete, potrà arrivare direttamente e in pubblico a chi di competenza, vedi ad esempio un ambiente di segnalazione come www.sicurezzastradale.partecipaMi.it che, se valorizzato/adottato dall'amministrazione comunale,... :-)

Se si metterà a punto un sistema di rete che consenta ai cittadini di dialogare/interagire in pubblico con tutte le componenti dell'amministrazione comunale... saranno sempre di meno le questioni che alla fine i cittadini dovranno/vorranno affrontare direttamente con il Sindaco e il tutto diventerà sostenibile e gratificante per tutti (con la Rete Civica di Milano, per anni siamo andati in quella direzione, sino alla fine della giunta Formentini, poi la cosa si interruppe, ti invito a consultare Palazzo Marino com'era prima del 2000...).

Nei 5 anni appena trascorsi... partecipaMi ha dimostrato che si può andare nella direzione di dialogo pubblico, trasparente e costruttivo tra cittadini e amministratori...

Spero di aver esplicitato a sufficienza il senso della mia prima risposta.

Oliverio

Anch'io mi sono posta la stessa domanda e la risposta di Fiorella mi sembra molto esaustiva.

Sono d'accordo in toto che Facebook, Twitter o quant'altro, siano andati bene per la propaganda, ma un conto è la propaganda un altro la esigenza di essere ascoltati su problemi reali, magari piccoli, ma che fanno la cosiddetta "differenza". Vorrei citare qui i compiti, le competenze, le finora mancate adeguate forze dei consigli di zona.

Quella dove io abito, la zona 9, è stata formidabile nello scalzare la ex, (anch'io non la voglio più nominare, me lo concedo!!): vorrei davvero che la nostra  e quella delle altre zone milanesi, fosse davvero presente, anche con la nostra rete. I consigli di zona sono la fonte diretta, pratica, concreta dei problemi dei cittadini e se come pare davvero (ma vorrei che il "pare" divenisse "reale") il nostro nuovo SINDACO ha intenzione di ascoltare tutte le voci dei milanesi, ben vengano tutte quelle "azioni" che possono suffragare questa tesi.

C'è veramente bisogno di dialogo, dopo tanta protervia mediatica, di dialogo semplice, a portata di persona, allargato anche a quelle voci che sono sempre state sopraffatte da chi ha il potere e lo usa per sè.

La vittoria di una donna del PD ad Arcore è stato il più bel regalo che questo vento nuovo ci ha donato!

Le donne hanno davvero una "marcia in più", non averne tenuto conto,  o avendo tenuto conto di altri parametri, è stato un gravissimo errore: anche la promessa di un coinvolgimento al femminile del nostro SINDACO mi sembra una  realtà da non trascurare. (Facciamo il paragone con formigoni!!!): i nostri interventi sono sempre dettati da una concretezza e da una praticità che hanno radici lontane: il tenerne conto è un atto di realpolitik!

Grazie a tutto lo staff di RCM, di cuore, per il lavoro svolto

Cecilia Bonatti

ma rendiamoci conto della quantità di parole che scorrono sui social forum... come si può pensare che un sindaco si debba occupare di questo! certo la moratti manco andava ai consigli comunali, ma non credo che si debba continuare a esaltare il social forum come forma di partecipazione attiva.. è una forma di narcisimo come altre, è a buon mercato e asseconda le pulsioni grafomane di ogni borghese più o meno colto e letterato

Buonasera e scusate l'intromissione. E' un pò che sto pensando a questo problema della "partecipazione digitale", perchè se è vero che, da un lato, la comunicazione è facilitata (per un certo tipo di utenza) è anche vero che tutta la comunicazione si dirigerebbe verso un unico punto (il Sindaco) che materialmente non la può gestire. Il problema quindi sta nell'individuazione dei soggetti che devono rispondere a specifiche richieste (es le buche nelle strade) e che dovrebbero attivarsi per offrire un servizio rapido, efficente e di cui si può controllare l'efficienza della risposta. Su di un altro piano metterei le "proposte" per il Sindaco e, perchè no, per il Consiglio Comunale, li si che ci vorrebbe uno spazio di confronto e di ascolto e probabilmente è lì che si potrebbero pescare nuove idee e proposte che arrivano da parte dei cittadini. Come fare questo? Bella domanda! Mi viene in mente una sorta di blog dove, ogni giorno, vengono formulate diverse domande per il Sindaco e quella che riceve più attenzione da parte dei partecipanti viene effettivamente posta a Pisapia. Mi rendo conto che il rischio sia che ci siano i soliti "troll" che si votano per risultare "vincenti", ma da qualche parte si deve pur iniziare, no?

Emanuele Breveglieri

Ciao cara Elena,

io con la precedente amministrazione comunale ho aspettato 10 mesi per far riattivare un parcheggio disabili. L'iter è come spiega il signor Lorenzo, il messaggio passa di ufficio in ufficio, da assessore ad assessore, da segretaria a segretaria ed io che sono la cittadina che aspettava una risposta alla fine ho dovuto scrivere una RACCOMANDATA al Sindaco! Incredibile no? Eppure nella città dell'Expo 2015 dove tutto (dicono) è tecnologicamente avanzato, succede questo.

Ho un problema, che la precedente amministrazione non è stata in grado (o non ha voluto, è più facile) di risolvere. Questa volta scriverò direttamente "una RACCOMANDATA" al nostro nuovo Sindago, Giuliano Pisapia. Con tanta speranza.

Saluti.

Anna

Anch'io voglio partecipare con osservazioni e qualche idea da condividere

Ciao

Buonissima e bellissima idea. Bisogna vedere se il Sindaco ha questa disponibilità.

Anna

In una intervista pubblicata ieri dal supplemento de Il Corriere della Sera (ViviMilano) (che organizza un prossimo incontro con i cittadini nella sede del Corriere), il Sindaco ha manifestato la intenzione di riservare, come prassi, una giornata - con frequenza -  , ora non ricordo bene, forse settimanale... di incontro con i cittadini. Ha sottolineato, nella medesima intervista, come sia - la comunicazione con i cittadini, in entrambe le direzioni - da loro a Palazzo Marino, da Palazzo Marino a cittadini - l'intenzione che gli sta più a cuore di onorare.

Evviva il nuovo Sindaco !!!!
per una Milano più verde......

Ieri un articolo pubblicato su www.libero-news.it titolava "Inciuciati Il sindaco Pisapia assume l'amico per chattare sul web a 8 mila euro al mese... ecc. ecc.": l'articolo è stato segnalato sulla pagina Facebook di Giuliano Pirapia: "Giuliano Pisapia Sindaco X Milano".

C'era discrepanza tra il titolo dell'articolo e i suoi contenuti e, dopo varie segnalazioni, l'autore stesso segnalava il cambio di titolo in "Pisapia assume il suo amico - Ottomila euro per chattare - Contratto succulento per 3 mesi all'esperto di social media. Curerà a spese dei milanesi la pagina di Facebook".

Chi vuole approfondire può attingere direttamente alla fonte: la determinazione dirigenziale pubblicata sull'Albo Pretorio del sito del Comune di Milano.

Chi gestisce la pagina "Giuliano Pisapia Sindaco X Milano" ha risposto così:
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"Buongiorno a tutti. L'articolo è impreciso sia per quanto riguarda il compenso (è chiara la discrepanza fra titolo e contenuto), sia per il ruolo: il contratto cui si fa riferimento, pur rientrando nel quadro della comunicazione, in questo caso digitale, verte sulla definizione di un prossimo progetto di comunicazione in rete di ampio respiro. Il contratto prevede lo svolgimento di attività e la stesura di un piano operativo, l’analisi di risorse e bisogni formativi correlati, le logiche di budgeting, l’analisi dei flussi di comunicazione on/off line per consentire la presenza articolata e coerente del Sindaco e della Giunta Comunale sui Social Media. La Pagina su cui siete attualmente è di transizione e al momento viene gestita da volontari in attesa che arrivi appunto un piano ragionato e a quel punto istituzionale per la comunicazione Social Media del Comune di Milano, non solo di Giuliano Pisapia."
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Intanto, a proposito della "comunicazione Social Media del Comune di Milano", qui su partecipaMi, oltre a tanti Consiglieri di Zona si sono già attivati alcuni Assessori e Consiglieri comunali, vedi la news "Gli Assessori e i Consiglieri comunali attivi su partecipaMi..." per conoscerli!

Oliverio

Mi stupisce come nesuno risponda al quesito che la malafede dell'articolo pubblicato fa balenare. Interloquire con qualcuno, sindaco o no, non significa sfruttare ogni occasione di espressione per esprimere i propri desiderata introducendo a sproposito argomenti a ruota libera. Sono dispiaciuta per l'articolo e compiaciuta per la risposta esauriente. Non credo che Pisapia sia un santo, ma lo ritengo una persona per bene. Ciò dovrebbe mettere lui e noi al riparo da errori grossolani. Parlo di quelli compiuti dai politici che si approfittano della loro posizione per compiere ogni tipo di azione, ritenendo di essere tutelati dalla posizione che ricoprono. Questo spazio è la prova tangibile della disponibilità di mettersi sotto i riflettori e fare esaminare il proprio operato. I provocatori? I detrattori? Ci sono e usano i loro mezzucci per cercare di disorientare gli elettori. E' qui e ora che dobbiamo mostrarci compatti a tutelare chi abbiamo eletto. Un domani sbaglierà? Saremo altrettanto pronti a intervenire per prendere posizioni, altrettanto rapide quanto quelle richiesteci ora per fare quadrato attorno a lui.

Aprirà quando?

Cara Elena se prima mi era chiara la falsità dei siti e blog della Moratti e Moioli adesso voglio una prova che i canali installati da Pisapia siano diversi.

Siamo in Via Labus 21 (case  comunali), sembrava un sogno quando a Luglio ho lasciato Via Lopez di Quarto Oggiaro. L'aler anche in questo caseggiato non recepisce sistematicamente le segnalazioni, per la sicurezza e il decoro, degli inquilini. Ho mandato già un invito a Lucia Castellano della nostra volontà a partecipare al controllo del Gestore, ma come faceva Verga, l'avrà passato a Panebianco e poi ad altri per cestinarla.

Non sò chi sei ma se tela cavi bene in questi meandri Fai Qualcosa per fare arrivare risposta alle NOSTRE aspettative da questa nuova Giunta.

Ti ringraziamo il comitato  LABUS 21

Oliverio è vero che il sito funziona per interagire con l'assessore Castellano. Mi ha anche telefonato il 7.11 dicendomi che si sarebbe organizzata per venire a vedere in via Labus 21. Aveva detto che nel frattempo avrebbe mandato un tecnico del comune a verbalizzare la continua assenza del gestore Aler. Ad oggi Niente di niente, la giostra funziona ma i problemi restano.

ATTENZIONE! L'e-mail di Pisapia - Sindaco - è sindaco.pisapia@comune.milano.it. (Se non sbaglio l’indirizzo info@pisapiaxmilano.it era il vecchio recapito utilizzato in campagna elettorale, e riconducibile al sito che poi è stato chiuso dopo le elezioni.)

Libertà di esprimere opinioni su argomenti obbligati

"Giuliano Pisapia è il nuovo Sindaco di Milano. Questo è il punto di contatto con le opinioni dei cittadini. Lasciateci un commento, lo staff web di Giuliano risponderà al più presto!", c'è scritto sul profilo Facebook: "Giuliano Pisapia Sindaco x Milano".

Peccato che, se scrivi qualcosa e poi clicchi su "pubblica", non rimanga pubblicata.

Come peraltro nemmeno è possibile inoltrare alcuna richiesta di amicizia.

Come dire che (almeno, a quel che sembra) quello è un "punto di contatto" con le opinioni dei cittadini a patto che vertano su argomenti postati dall'amministrazione comunale.

E forse prima di far criticare sarebbe opportuno spiegare come funzionano gli strumenti messi a disposizione ;)

Ringraziandoti, provo ad utilizzarlo come spiegato (sperando di riuscirci), Simone.

Farò di tutto per emanciparmi, Agostino Campana, anche se il mio essere affetto - ormai da 63 anni - da filosofia italiota non so quanto me lo consentirà.

Il sindaco, Paolo Ramella, come figura istituzionale, deve essere il sindaco di tutti, non di una sola parte di città; cioè le sue scelte non devono essere compiute per compiacere una sola parte della cittadinanza, bensì in funzione dell'interesse collettivo.

Ciò non toglie che sia anche una persona politicamente interessata a mettere a confronto le idee della cittadinanza al fine di poterne operare una sintesi.

Bada bene: questa è una visione democratica che la giunta precedente, per esempio, non aveva; seguendo essa l'impostazione berlusconiana del "chi vince prende tutto" e "non si fanno prigionieri".

Ciao Simone,

premesso che non scommetterei che tutto quello che c'e' su FB ci sia anche sul portale del Comune, (mi vengono in mente il comunicato sulla mostra di Anish Kapoor poi non riparata in Besana ed il concorso delle bande per capodanno in piazza Duomo ma non sono sicuro) indagare richiede troppo tempo.

Assumiamo quindi che sia vero, cio' non toglie che come dice qualcuno sul forum del Corriere, effettivamente Facebook sta ad Internet come Italia Uno sta alla Televisione. Invece il sito del Comune sta ad Internet come Rai Tre sta alla Televisione.
Spero si capisca la differenza.
Pisapia e la sua giunta quindi hanno scelto un sito di una azienda commerciale come canale di comunicazione, preferendola ad altri siti privati senza alcun concorso pubblico ma peggio anche preferendolo ai siti istituzionali. Del resto se avessero sconvolto il sito del Comune per mettere i loro tweet, ci saremmo resi conto meglio del livello di narcisismo dei potenti (penso ai video di Formigoni, diversi nella forma ma non nell'idea).
Voglia di condivisione? Non credo, dato che l'accesso a FB e' subordinato all'iscrizione allo stesso. Inoltre, chi paga le persone che gestiscono l'account Facebook e Twitter di Pisapia, Boeri, Bisconti, Castellano e non ho controllato gli altri? Forse lo fanno loro in orario di lavoro?

Certo si poteva fare un portale dove fare domande pubbliche all'amministrazione; visto come va sulle pagine di FB, direi che la comunicazione e' fallita. Ritengo comunque che Pisapia, Boeri e quant'altri non volessero davvero creare un servizio utile quanto farci sapere cosa pensano di questo e quello, senza in realta' capire gli strumenti che usano (cosa che non fa la maggioranza degli utenti di Internet, posso dirlo come utonto onorario).

Pietro

ps

Cosa intendo quando dico che questi non sanno cosa fanno con Internet?
Anche Maran e' su FB; anche sua sorella; le foto personali di sua sorella sono pubbliche.

Ora, magari alla sorella va bene cosi', ma dato che io se fossi al posto di PF Maran non vorrei questa situazione, che riterrei dannosa per la privacy familiare, ecco che sospetto che non ci sia consapevolezza della gestione dello strumento. Ne del significato politico del suo uso.

E se non capiscono FB, tremo per Area C.

Sicuramente sono d'accordo con te ed Oliverio; penso che partecipaMi.it sia La piattaforma piu' adeguata alla comunicazione di questa amministrazione; dalla pagina Cos'e' partecipaMi: "partecipaMi.it ©  è l'iniziativa della Fondazione RCM dedicata ai cittadini milanesi e ai loro rappresentanti nelle istituzioni locali per fornire loro spazi e strumenti di partecipazione alla vita/gestione della città".

Tuttavia sull'account Twitter di Pisapia trovo rimandi a FB invece che alla pagina del Comune; sul sito del Comune oggi vedo embedded un video YouTube; da nessuna parte (sito del Comune, Twitter o Facebook di Pisapia) ho mai visto link chiari a partecipaMi. Nascosti magari ci sono.

Al momento quindi le istituzioni hanno scelto; partecipaMi.it e' il canale ufficiale (pagato da una fondazione ma con soldi pubblici, se ho capito bene) che ha un suo software open e dedicato, un moderatore, una tradizione... poi pero' usano FB. Come usare il forum del Corriere Milano.
Con questo non voglio dire che gli "altri" facciano meglio eh! Anzi. Il tentativo di usare queste tecnologie indica rendersi conto dell'evolvere della societa'.

Pero' questa giunta mi pare avere un approccio "anziano", con poca umilta' verso un mezzo (Internet, con FB TWTTR, partecipaMi e compagnia) che evidentemente non conoscono.
Poi magari i volontari che lavorano gratis su FB e Twitter di Pisapia sono dei professionisti (lo vorrei anche io sul CV, e da come crosslinkano direi che potrebbero esserlo), ma mi chiedo: Pisapia si e' letto tutte le clausole del contratto che ha firmato con FB?
Del resto non credo che Maran si sia reso conto di aver reso "famose" le foto private della sorella, forse le avrebbe detto di stare attenta. Ribadisco, magari a lei piace cosi', e magari quelle foto non le guarda nessuno, e certo e' scelta/colpa della sorella; ma se il mio amministratore non si rende conto che la sorella si e' resa vulnerabile e lui ha contribuito, io medito sulle sue scelte (e soprattutto, devo andare a dire alla sorella che potrebbe cambiare i setting di privacy?).

Ciao Oliverio,

si ho attivato le notifiche :P, e nel mio intervento cui rispondi, quando dicevo: "partecipaMi.it e' il canale ufficiale ... poi pero' usano FB" volevo far notare una contraddizione fra avere una piattaforma come partecipaMi ed usare Facebook, intendevo quindi dire che partecipaMi e' ufficiale ma non ufficiale.

Per i bilanci, credevo che la fondazione fosse comunque finanziata dalla provincia! Invece vedo che il contributo pubblico e' in deciso calo (ma non assente, cosa che mi pare corretta), mentre chiedo solo una precisazone sulle voci; nella visione d'insieme il grosso lo fa CNIPA-Cariplo, poi nell'istogramma "composizione entrate" vedo un grosso "progetti su bandi". Sono la stessa cosa, giusto?

Buon Anno anche a te!

Pietro

Complice una connessione poco affidabile e, lo ammetto, il bisogno di staccare un po', arrivo che molte delle cose che penso a questo riguardo sono gia' state dette. Ma ho colto l’occasione di dover scrivere offline (chiedendo l’aiuto di Oliverio per inserire i link giusti) per metterle in fila e per aggiungerne una che mi sta molto a cuore e capirete bene il perché.

1. l'usabilità di Facebook merita una riflessione approfondita, e la sua concezione di privacy altrettanto: non è solo questione delle azioni elementari che chi usa Fb deve conoscere, ma anche degli effetti che hanno, che a volta non sono per nulla chiari. Non sono poche le persone che hanno un'ottima confidenza con le tecnologie digitali e di rete che non amano per nulla Facebook proprio per questi aspetti. Anzi, per quanto possa sembrare paradossale, a volte sono proprio i più esperti che non riescono a distinguere una pagina da un profilo (il cui layout è per molti aspetti effettivamente indistinguibile), che è invece una differenza immediata per chi passa molto tempo su Facebook;
2. Facebook con i numeri che ha è sicuramente un poderoso strumento di marketing, e il "prodotto" da “vendere” può essere anche un politico, un partito, una causa sociale; lo si è visto nelle ultime campagne elettorali, e si sono viste anche le (deform-)azioni tipiche del marketing, con i numeri di “fan” fatti crescere ad arte inserendo una porzione di codice che ne incrementa automaticamente il numero;
3. ma anche detto che questo stesso ambiente può essere configurato in modi significativamente diversi: poco prima di Natale ho usato proprio le pagine dei nostri assessori (proprio quelli che cita Pietro Riccio) per far notare ai miei studenti le differenze possibili, confrontando quella “Giuliano Pisapia Sindaco X Milano” con quelle di Stefano Boeri, PierFrancesco Maran, e quella di Mattia Calise. Vado un po’ a memoria perché non riesco a ricontrollare proprio tutto (alcuni testi li ho salvati): quelle di Pisapia e Boeri sono pagine gestite evidentemente da uno staff (credo con una certa continuità con lo staff che li aveva seguiti in campagna elettorale), mentre è abbastanza chiaro che Maran e Calise gestiscono direttamente il loro profilo. Sono scelte di progettazione, incluse le scelte dei default che vengono impostati, ovviamente negli spazi di possibilità offerti da Facebook, che spesso li modifica sulla base di sue esigenze (ragionevolmente orientate al profitto, come è naturale che sia), non sempre dandone la necessaria evidenza (e così anche gli utenti esperti a volte smarriscono la bussola);
4. questo ci dice che gli spazi online non sono tutti uguali: esattamente come nel mondo reale ci sono le sale riunioni e le discoteche, la cucina e il salotto. Sono spazi dotati di strumenti in cui le persone compiono azioni diverse. Lo stesso succede anche online. Nel mondo fisico ci sono architetti che progettano questi spazi, anche se è vero che ciascuno sa un po' di architettura per sistemare i propri spazi, la propria casa e il proprio ufficio. Ma nessuno di noi si prenderebbe l’incarico di progettare la nuova sede di un Comune. Idem in rete, dove ad esempio i blogger, o gli amministratori di una pagina Facebook, anche se non espertissimi, hanno imparato quel che serve a personalizzare, tenere in ordine, decorare il proprio ambiente. Ma per progettare una cosa per nulla semplice come lo spazio per il dialogo pubblico, possibilmente civile, democratico e produttivo (cioè evitando di discutere a vuoto) online tra una amministrazione comunale e i cittadini qualche esperto “architetto digitale” sarebbe da ascoltare;
5. in questo contesto (la progettazione dello spazio per il dialogo pubblico online tra una amministrazione comunale e i cittadini) andrebbe affrontata la questione richiamata da Paolo Ramella degli spazi privati, pubblici e istituzionali, magari insieme agli esperti di comunicazione pubblica/istituzionale/di pubblica utilità. Anche questa ormai una disciplina e una professione ben definita; uno dei più noti esperti è quello Stefano Rolando che ha recentemente pubblicato il libro intervista con il sindaco Pisapia “Due arcobaleni nel cielo di milano (e altre storie)”. Non certo affrontabile qui al volo. Ma c’è una cosa che vorrei sottolineare: al di là del fatto che sia vero o meno che “tutto quello che c'e' su FB ci sia anche sul portale del Comune”, una differenza sostanziale è che le notizie, i documenti, gli atti, siano o meno commentabili; che un cittadino possa aggiungere altro materiale a quello fornito dall'amministrazione a supporto delle sue argomentazioni; che un altro possa ritrovare tutto il filo di una discussione, cosa che su Facebook è impossibile perché i vari commenti non hanno un loro URL (indirizzo che resta nel tempo) e tutto scorre via (tra l’altro con spreco del tempo dedicato a scrivere);
6. a questo punto avrete capito dove vado a parare: se abbiamo perso tanto tempo (ma non troppe risorse perché molto è stato fatto con tesi di laurea o stage dei migliori neo-laureati, badando più alla sostanza che alla forma, proprio per il fatto di non poterci avvalere di un esperto di grafica web; ovviamente tanto potrebbe essere fatto solo ad avere qualche risorsa in più per migliorare l’interfaccia e l’usabilità di openDCN; per questo rimando alla discussione Costruiamo una piattaforma di partecipazione per la città) a sviluppare un ambiente come partecipaMi è proprio per permettere tutto ciò che non c'è su Facebook (per la buona ragione che Fb è uno spazio pensato per favorire interazioni sociali diverse da un dibattito civico) e neanche sul sito del Comune che, nonostante gli enormi investimenti fatti (mi piacerebbe proprio conoscere il totale), è ancora un sito statico. Lasciatemi ricordare che Fondazione RCM ha avuto un lungo rapporto con il settore Comunicazione della Provincia di Milano proprio per dotare il sito della Provincia di spazi di dialogo interattivo con i cittadini, anche se la collaborazione negli ultimi anni sta progressivamente scemando.
7. si potrebbe quindi proporre al Comune di adottare, per il suo sito, le soluzioni tecnologiche di partecipaMi o altre analoghe. Ma questa ipotesi, presenta dei problemi, che illustro proprio ricordando una esperienza fatta con la Provincia di Milano. Si era agli inizi del web e noi gestivamo RCM, la Rete Civica di Milano, l'antesignana di partecipaMi. La Provincia (come vari altri enti locali allora) metteva a disposizione delle associazioni no profit spazio web per i proprio siti. Ma successe che una associazione usò quello spazio per promuovere sul proprio sito, ospitato sui server della provincia, una campagna serrata contro una decisione presa proprio dalla Giunta provinciale. Ne nacque un dibattito se era giusto o meno ospitare “chi ti fa la guerra”. Per evitare il ripetersi di episodi analoghi, il settore comunicazione propose alla Giunta di “passare” la gestione del sito associazioni a Fondazione RCM a cui la Provincia aveva da poco aderito, corrispondendo dal 2001 al 2009 un corrispettivo per il servizio svolto (grosso modo: 25.000 euro il primo anno e una media di circa 12.500 euro negli otto anni successivi).
   Queste considerazioni sono state generalizzate da coloro che si occupano di democrazia deliberativa online, identificando il ruolo di soggetti individuali o collettivi che giocano un ruolo di 'intermediari democratici': un soggetto giuridico 'terzo' (Blumler & Coleman la chiamano ‘public agency’) e dei moderatori che operano per suo conto che garantisca che tutti - cittadini, amministratori, funzionari - rispettino le “regole del gioco”.
   Ma se alla fin fine di arbitri si tratta, è bene che siano chiaramente identificati e identificabili, affinché il loro comportamento non divenga 'arbitrario'. Cosa che non accade sulla pagina Facebook Pisapia per Milano dove la “policy” di discussione è gestita da un non meglio identificato “staff web di Giuliano”. A quanto mi risulta, diversamente da quanto scrive Simone Storti, non sono dei volontari, e credo che è giusto non lo siano, visto l'impegnativo compito che svolgono: i volontari vanno bene in campagna elettorale, non per gestire “il punto di contatto [del Sindaco di Milano] con le opinioni dei cittadini.” Ma sarebbe bene conoscerli, proprio come tutti su partecipaMi conoscono Oliverio Gentile che opera come community manager per conto di Fondazione RCM che gestisce partecipaMi.

In questi mesi abbiamo dialogato con molti 'pezzi' dell'amministrazione facendo presente queste considerazioni: molti si sono detti d'accordo con noi, ma altri hanno proseguito con le scelte fatte in campagna elettorale. Non ci resta che sperare che il nuovo anno porti qualche buona novità a questo riguardo.

Scusandomi per la lunghezza, faccio a tutti gi auguri di Buon Anno. E se pensate che ne valga la pena, vista la complessità dei temi che stiamo discutendo, potremmo anche, per una volta, nel 2012 vederci di persona!

-- fiorella

Innanzitutto grazie a Fiorella (o dovrei dire professoressa De Cindio) per la risposta completa e l'impegno in generale per partecipaMi, che non conoscevo!

Trovo estremamente interessanti i punti del tuo intervento!
Li condivido tutti. E condivido la percezione della complessita' di un problema (una corretta interattivita' fra governanti e comunita') che al momento mi pare sottovalutato. Non basta andare su FB e dare il WiFi gratutio; possono esserci diversi problemi etico-politici come spieghi benissimo nel tuo intervento con l'esempio della Provincia.
Io poi penso che si debba anche stare attenti a non comunicare troppo: ossia chi governa deve dire tutto cio' che fa, ma deve "ascoltare anche chi non parla, e fare il loro bene"; ascoltare le voci su FB o Internet in generale IMHO falsa le cose.

Comunque mi sarebbe piaciuto molto seguire qualche lezione dei tuoi corsi!

Faccio solo un'obiezione al punto 6, motivato dall'essere un disoccupato-laureatoinlaureainutile-frustrato blogger autodidatta, a quasi tempo pieno: il tempo e l'impegno di tesisti o stagisti, pur "gratuiti", sono di grandissimo valore (sono certo che Fiorella non intendeva sminuirli) e quindi una grandissima spesa, solo che questa spesa non e' riconosciuta dal sistema universita' e dall'incapacita' di relazionarsi con il mercato; purtroppo da alcuni questa spesa e' considerata quasi "dovuta". Parlo in generale.
Se poi si scoprisse quanto prendono quelli che amministrano il sito del Comune, sospetto che ai creatori di partecipaMi, ed a chi li ha lavorato gratis con loro, verrebbe un coccolone.


@ Simone

Questo mi fa pensare anche alla responsabilita' di chi da una notizia sbagliata; io per il mio blog di informazione+opinionepersonale su Milano perdo un macello di tempo a controllare e verificare, per poi cannare lo stesso; lo faccio solo per dire la mia (condivisa o meno, mi piace dirla) e non sono pagato, non ci guadagno niente anche se speravo di avere piu' successo. Per una pagina FB come quella di Pisapia in effetti il tempo necessario sara' anche di piu', dato che giustamente ci si aspetta tanto.


@ Oliverio

Grazie per avermi inviato via email la pagina del comune che linka a partecipaMi; in effetti non la conoscevo, personalmente non la considero ben evidenziata in home (ma per ora quello del Comune e' un portale statico, si diceva) e noto una grandissima disorganizzazione.
Non ne faccio tanto una colpa alla presente amministrazione ne' a quella passata quanto, suppongo, alla probabile assenza di una guida ed una vision tipica di chi e' burocratizzato.
Comunque la pagina che mi hai linkato porta a 8 portali diversi, ognuno con 2 sottocanali fra Facebook, Youtube e Twitter... praticamente 24 portali diversi. E manca il canale YT dove e' hostato il video oggi in homepage su comune.milano.it, e le pagine FB o TWTTR degli assessori. Tutto estremamente dispersivo.

Mi associo agli auguri di Buon Anno!

Caro Paolo,
senza escludere che anche su partecipaMi si possa migliorare in quella direzione, vorrei farti notare che la critica sulla "disorganizzazione" e "dispersione" delle informazioni mossa da Pietro non era rivolta a partecipaMi, ma al sito del Comune di Milano (stava descrivendo in particolare la pagina del sito del Comune che contiene il link a partecipaMi).

Per quanto riguarda il tuo invito a contribuire con proposte nella discussione "Costruiamo una piattaforma di partecipazione per la città", volevo far presente che quella discussione è stata avviata anche per trovare nuove "forze/energie" per lo sviluppo della piattaforma.

:-)

Oliverio

Tutti Punti molto interessanti su cui riflettere

Io vorrei solo aggiungere che l'attuale canale di comunicazione "istituzionale" con il Sindaco - "Scrivi al Comune" su www.comune.milano.it è veramente pessimo: se lo provate potrete constatare di persona risposte fuori luogo, in ritardo, con rimbalzi di responsabilità tra i vari dipartimenti comunali

Ma povera stella, 4 volte e il vecchio sindaco di Milano non ti ha riposto personalmente come sicuramente fa il nuovo ?  è perché quelli di destra sono tutti maleducati

e certo pisapia non farà rispondere alla schiera di scrivani di cui dispone, ti risponderà personalmente e così farà con tutti ... a indicare un deciso cambiamento di rotta nell'amministrazione milanese, democratica, ecologista e sostenibile

a me, pur senza scrivermi direttamente un paio di risposte le ha già date, aumento dei biglietti, tassa congestione, messaggi chiarissimi... mi basta così, mi auguro di non sentirlo più per 5 anni

Intanto...

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/01/05/news/stata_la_molla_della_vittoria_sar_la_sfida_futura_per_pisapia-27604941/

LE PAROLE DEL 2012/ PARTECIPAZIONE

È stata la molla della vittoria sarà la sfida futura per Pisapia

Comitati di quartiere, associazioni, giovani, grandi vecchi: tutti quelli che hanno contribuito alla causa arancione adesso chiedono di poter incidere concretamente sulla vita della città
di ORIANA LISO

La libertà è partecipazione, certo. È un valore aggiunto, è energia da liberare e trasformare. Ma come si fa a conservarne lo spirito positivo, ridando ai cittadini la possibilità di incidere sulle scelte strategiche della loro Milano? A Palazzo Marino il messaggio arriva ogni giorno: ascoltateci, decidete con noi. È come declinarla, questa enorme voglia di partecipazione attiva, la vera sfida che la giunta di Giuliano Pisapia dovrà porsi, ora che dalla fase dell’emergenza si sta passando — si deve passare — alla normalità dell’amministrazione quotidiana.

LE ALTRE PAROLE Lohengrin Giovani

Comitati di quartiere, associazioni, singole personalità, università, grandi vecchi e giovani creativi: tutti quelli che per mesi hanno contribuito a costruire il sogno arancione, che hanno affollato piazze e teatri, che hanno assaporato in quei giorni il frutto della condivisione di un progetto, ora chiedono di passare — metaforicamente — all’incasso, trasformando le proposte in atti, le idee in decisioni. Non vogliono più solo dire la loro, ma si aspettano che la loro diventi realtà.

«Ascolto tutti, ma poi decido io», ha detto più volte il sindaco, davanti alla domanda battente. Rivendicando proprio nella prima parte di quel concetto, in quell’ascolto il cambio epocale rispetto alle decisioni prese nel chiuso di un palazzo che spesso non era neanche quello comunale, ma la residenza privata di Letizia Moratti, dove avevano accesso solo i big dei partiti. Quanti dei suoi assessori, del resto, si vedevano in giro per i quartieri, quando c’erano grane da risolvere? Pochissime eccezioni, per il resto solo tagli di nastri e brindisi. Già in questi primi mesi di problemi incrostati in ogni dove, la nuova giunta ha cercato il cambio di passo. Gli assessori, tutti, fanno tour nei quartieri. Vanno, promettono poco, ma ascoltano. Perché i cittadini hanno voglia di parlare, di spiegare cosa serve a questa città. Capaci anche di accettare provvedimenti duri, ora che finalmente gliene viene spiegato il senso.

Per questo la partecipazione sarà una parola-tema fondamentale, nel 2012, anche se declinata in forme diverse rispetto all’anno passato. Le prove generali ci sono già state: a novembre, quando i “ComitatixPisapia” sono diventati, in due giorni di convegno affollatissimo, i “ComitatixMilano”. Proprio loro, la rete nata spontaneamente in campagna elettorale per raccogliere forze, fondi e voti fra torte fatte in casa e feste di quartiere, saranno in pista per spiegare ai milanesi le novità di Area C. Quest’anno, per mantenere vivi, e non solo nelle fotografie, i colori dei due arcobaleni sul Duomo di maggio, si lavorerà su più fronti. Donne, giovani, stranieri, glocalizzazione, negozi civici nei quartieri, anche in quelli terra di nessuno, Rete, referendum: tante declinazioni per far partecipare tutti, ma senza disperdere energie. Traducendo in concreto quella constatazione meravigliata che già oggi, spesso, corre nei commenti su Facebook: «Grazie per averci ascoltato».

Sulla partecipazione delle donne non c’è solo la strada già tracciata con le scelte di una giunta a parità di genere — e dove, semmai, le polemiche e i venti di crisi si concentrano sugli assessori uomini — e neanche solo le tante nomine al femminile nei cda delle partecipate. C’è, come nuova chiave 2012, un altro modo per parlare di “Women and Expo”: diverso da quello che la Moratti presentò a Davos, accanto a Rania di Giordania. Sarà ora la sociologa ed ex consigliere del Pd Francesca Zajczyk — ora delegata del sindaco per le politiche di pari opportunità — a coinvolgere donne anche “comuni” sul tema della nutrizione (che è, al di là di ogni dubbio, donna).

Ci sono i giovani, la generazione 2.0 che si è inventata di tutto per colorare e riempire di contenuti la campagna elettorale: per riallacciare con loro un filo allentato — non bastano le poche presenze under 35 in Consiglio comunale e in giunta, questo è certo — il primo progetto parte questo mese, con la “Consulta dei giovani” (mai decollata già dai tempi della Moratti), che dovrebbe far eleggere in Consiglio e in ogni zona un parlamentino con facoltà di presentare mozioni e ordini del giorno. Potrebbe — se ben strutturata — essere la strada per rimettere assieme grandi e piccole idee, tutte quelle che riguardano lo studio, il lavoro, la creatività, anche di quei ragazzi che a Milano, a maggio, sono tornati apposta per votare.

Vale lo stesso per le comunità straniere: anche qui tra la Milano in mano «ai fratelli rom e ai fratelli musulmani» (copyright Nichi Vendola in piazza Duomo) e gli sgomberi che continuano più o meno come prima si cerca una giusta via di mezzo. Si lavora a progetti importanti, come il voto almeno ai referendum e la cittadinanza ai 18enni stranieri, e già in più di una occasione Palazzo Marino si è riempito di G2, i ragazzi magari nati in Italia ma da genitori stranieri.

A proposito di referendum, il test partecipativo per eccellenza (nelle prossime settimane dovrebbero arrivare risposte anche sugli altri quattro quesiti ambientali di giugno): il 18 tutti gli assessori incontreranno un gruppo di esperti svizzeri. Chi altri copiare sul tema, se non i campioni della consultazione popolare? Ancora con le parole del sindaco, il giorno della vittoria elettorale: «Adesso non lasciatemi solo», aveva detto. E loro, i milanesi, lo vogliono prendere in parola.

(05 gennaio 2012)

La democrazia diretta funziona bene se ci si può guardare neglio occhi, per il resto è un'utopia.

Il sindaco può esaminare porposte e suggerimenti premasticati da una segreteria efficiente, in ogni caso non potrà mai vedere tutte le proposte e tutte le discussioni.

Il discorso che tu fai, o mi sembra di aver capito, è che ci sono informazioni parallele alla struttura gerarchico-politica del comune che possono essere utili al sindaco e che non vengono usate. Lo strumento  di cui tu parli, partecipaMi funziona bene come sistema di raccolta disordinata di idee, ma queste devono poi essere ripulite e riorganizzate per essere delle proposte, anche solo in forma di bozza per sindaco, ma diciamo meglio giunta, diciamo ancora meglio segreteria del sindaco.

Insomma il sistema di reporting comunale potrebbe essere:

• burocrazia interna, lenta e ferraginosa
• partito del sindaco, ovviamente con idee di parte
• giunta
• consiglio comunale
• sistema di raccolta dati, idee e proposte

Ogni buon manager cerca di avere sistemi paralleli ri raccolta e confronto informazioni, per poter avere un'indicazione di bontà sulle stesse, come fanno i giornalisti, partecipaMi potrebbe essere una di queste.

Il formato di questo strumento è rozzo per essere nient'altro che un sistema di raccolta, perché le discussioni tematiche diventano un guazzabuglio di proposte, risposte, contestazioni, negazioni, affermazioni, che hanno all'interno piccole dosi di proposta.

Cosa si vuole fare di partecipaMi?? Forse questo è l'argomento che sottende i rapporti con il sindaco.

Con l'avvento dei social forum, numericamente e tecnicamente evoluti, secondo me partecipaMi è rimasta un embrione, un salotto di poche persone, dove, forse, la miglior cosa è che sia uno strumento italiano, che ha focalizzato del know-how italiano che sarebbe bene non disperdere.

Vogliamo dire che partecipaMi si struttura per fare un reporting al sindaco ??

Per il resto considero il canale con il sindaco, così come l'ho capito io, un'inutile utopia, a meno di sviluppare una soluzione organizzativa valida.

Buon anno.

Un'amministrazione comunale è fatta dal sindaco... Mario Rossi, dal consigliere di Zona … Mario Bianchi e dal funzionario comunale ... Luigi Verdi (e da tanti altri ovviamente).

Rossi, Bianchi e Verdi prendono tutti giorni decisioni che riguardano la vita della città e dei cittadini. Nella formazione e nell'attuazione di queste decisioni i cittadini in generale o quelli più direttamente interessati possono essere coinvolti oppure no.

Pisapia, nel suo documento programmatico che riprendeva il lavoro fatto dall'Officina per la città, si è impegnato a fare della partecipazione civica una componente essenziale del suo governo.
Qui dunque non si discute del "se" ma si discute del "come" (cosa impervia anche per il personaggio di Montezemolo interpretato da Crozza in tv).

Se si decide che i cittadini possano  esercitare un ruolo ulteriore rispetto al diritto di voto, i cittadini devono non solo essere informati e poter discutere, ma  devono poter influire e questo significa che:

1. le loro esperienze, opinioni e proposte possono influire sulle decisioni 'in fieri' (è poco significativo quindi raccoglierle a posteriori);
2. i cittadini stessi possono farsi  carico di una parte delle decisioni o della loro attuazione (la raccolta differenziata è l'esempio macroscopico di un servizio che NON può funzionare e di un obiettivo ambientale che non può essere raggiunto senza la partecipazione attiva e quotidiana dei cittadini).

Anche noi pensiamo che la partecipazione non sia discutere a vuoto.

partecipaMi ha dimostrato, credo, di avere strumenti collaudati per raccogliere punti di vista rappresentativi di diverse esigenze e posizioni politiche e proposte spesso anche qualificate (e questo è un merito dei "partecipaMini"); questa è una qualità che distingue partecipaMi da altri blog o social network. Ricordo anche che tra gli strumenti di openDCN non attivati finora su partecipaMi ce ne sono alcuni molto utili per una partecipazione propositiva: tra questi "problemi e proposte" che ha dato buona prova su www.comunalimilano2011.it.

Se, su partecipaMi, le proposte a volte non sono praticabili, sono irrimediabilmente contrapposte o non trovano sbocchi questo dipende dall'assenza dell'interlocutore decisionale, tant'è vero che quando gli assessori, i consiglieri di zona o l'azienda dei servizi d'igiene urbana reagiscono e interagiscono gli effetti sono tangibili (vedi ad esempio: "La città sporca (specialmente in periferia): puliamola!" - "Emergenza rifiuti in via Piero Colombi" - "Sulla gestione delle Case Aler...").
E' vero però che  un dibattito spontaneo e casuale, frequentemente innescato da decisioni già prese più che dalla necessità di dar vita ad un vero dibattito cittadino sul 'che fare' e 'come fare', rischia di risultare deludente per chi lo anima e per chi vorrebbe veder risolti i problemi sollevati.

Ma è ancora l'assenza degli interlocutori pubblici ad essere la causa prima di un dibattito sempre "fuori tempo massimo" e penalizzato dal fatto di basarsi su una minima parte delle informazioni di cui dispongono gli amministratori, i tecnici e gli operatori più direttamente coinvolti nel percorso decisionale.
Non è un caso che Fondazione RCM, come sottolinea Fiorella de Cindio nel suo post, sia tanto insistente nel sottolineare l'importanza della presenza del comune di Milano nella Fondazione e l'importanza dell'interazione sistematica tra l'Amministrazione e  partecipaMi.
Se si vuole che i cittadini possano influire con le idee (punto 1.) è necessario che "il sindaco" proponga i temi e gli obiettivi che vuole perseguire, fornisca gli elementi di base, compresi  i vincoli che delimitano il suo campo di manovra,  su cui sta formando le sue decisioni (stiamo sempre parlando dell'amministrazione nel suo complesso ovviamente), richiami gli  impegni assunti nel programma di governo su quel tema e vada a ricercare, attraverso il confronto con la città e della città, la condivisione degli obiettivi e degli strumenti e la capacità di arricchimento che la città può fornirgli.
I cittadini tra l'altro non sono solo 'cittadini'  ma anche… genitori, figli, giovani, anziani, disoccupati, pendolari, automobilisti (ahi)…, e su molte questioni rappresentano, in particolare a Milano,  un'expertise che è determinante valorizzare.
La partecipazione informata richiede un percorso (ed anche un impegno)  in cui all'inizio ci si confronta sul riconoscere e capire i problemi, si costruisce un'analisi condivisa (non necessariamente condivisa da tutti è ovvio), poi si concordano gli obiettivi, quindi gli strumenti e le cose da fare.

In ciascuna di queste fasi deve essere costruito, con pazienza e metodo, il percorso per cogliere e valorizzare il punto di vista della cittadinanza e dei cittadini più direttamente interessati al tema (appunto i giovani, gli utenti del trasporto pubblico locale...). Ciascuna di queste fasi deve innescarsi a partire dalla posizione del proponente: il comune se si tratta di un tema/progetto di sua responsabilità, ma anche un comitato o un'associazione che si oppongano a qualcosa o che propongano qualcosa.
Questo ci conduce al punto 2. delle opportunità partecipative e quindi alla possibilità che, dopo aver con la partecipazione informata e propositiva accompagnato la formazione delle scelte più importanti, i cittadini possano essere protagonisti dell'attuazione di una parte significativa delle politiche e dei progetti.
Anche grazie alla rete infatti i cittadini  possono, in sintonia con gli amministratori locali, auto-organizzarsi per rendere più efficiente (ed auto-sufficiente) dal punto di vista energetico il complesso residenziale dove vivono, più curato e vivibile il verde del quartiere, più sostenibili e convenienti i loro acquisti, meno costosi ed inquinanti i loro spostamenti, più solidale il quartiere rispetto alle persone in difficoltà…
Non è utopia, altrove, in Europa, succede.
Non è detto che tutto questo debba succedere solo e soltanto su partecipaMi, ma partecipaMi ha molti requisiti per svolgere un ruolo importante in questo percorso.
Speriamo che ce se ne accorga, prima che sia troppo tardi.

come mi piacerebbe interloquire oggi con il nuovo sindaco, mentre vado a piedi sotto la pioggia in una inutile giornata a piedi senza poter prendere la macchina, alla ricerca di una farmacia aperta, obbligato a perdere ore, a bagnarmi inutilmente senza poter stare con la mia famiglia

e in più a pensare che a qualcuno questa situazione piace anche tanto, chissa perché poi ....

Argomento centrato: manca la volontà.

Dittatura del proletariato??

Ma se sono tutti ricchi e satolli....

"Come possiamo interloquire con il nuovo sindaco ?"

magari qualche idea potrebbe venire da questo incontro di domani sera: "Rete, Politica, Partecipazione: incontro con Stefano Boeri e Renato Soru"?

Oliverio