Car sharing a Milano (e area metropolitana)

Sono estremamente favorevole allo sviluppo del car sharing a Milano, visto che può risolvere il problema delle troppe auto possedute dai milanesi (6 ogni 10 abitanti), che creano problemi di parcheggio. Invece di bucare la città con parcheggi per i residenti che creano danni e eliminano il verde preferisco avere dei parcheggi di car sharing in superficie, sostituendo 6 auto con un'auto e facendo vendere le auto inutili che rimangono ferme ad intasare le nostre strade (42% delle seconde auto e 12% delle prime).

Oltre al fatto che gli utenti del car sharing stanno più attenti a non usare l'auto per spostamenti inutili e che hanno sempre un'auto di ultima generazione che inquina meno. In futuro si potrà passare alle auto elettriche.

Nel mio programma ho proposto un programma molto aggressivo di sviluppo del car sharing, non solo in centro ma in tutta la città, 1000 auto in 600 parcheggi (10 volte le quantità attuali).

Credo che bisogna passare da una logica del possesso ad una del noleggio dell'auto, come fanno le grandi aziende, almeno dopo la prima auto, e soprattutto sotto i 10.000 km di percorso annuo.

Non sono invece d'accordo con l'accesso alle ztl e alle corsie riservate ai mezzi pubblici, che devono poter spostarsi senza ostacoli.

Allego il programma dei miei primi cento giorni da sindaco con il riferimento al car sharing.

non mi candido lo stesso, le ho mandato il programma di due mesi fa.

Mi candiderò come consigliere comunale alle amministrative, non so ancora in quale lista in sostegno a Pisapia.

Bisogna distinguere tra auto elettriche e auto a idrogeno, che generano l'elettricità utilizzando l'idrogeno in una cella a combustibile.

Per queste la tecnologia non è ancora matura, si deve tenere l'idrogeno ad una pressione elevata, con pericoli di esplosione del serbatoio, o a una temperatura bassissima, anch'essa con pericoli di esplosione se l'idrogeno dovesse passare dallo stato liquido a quello gassoso per una rottura del serbatoio. C'è poi il problema della distribuzione dell'idrogeno.

Le auto elettriche invece utilizzano attualmente batterie agli ioni di litio, che non vanno assolutamente smaltite ma possono essere riciclate. Nissan Motors e Sumimoto hanno fatto un accordo in Giappone per il riciclaggio delle batterie circa un anno fa.

A tre anni di distanza dalle primarie l'obiettivo che mi ero posto è stato abbondantemente superato dalla giunta Pisapia: invece di 1000 auto ne abbiamo 1.400 e dovrebbero salire a 2.500. Anch'io pensavo che per far crescere il car sharing si sarebbe dovuto ricorrere alle case costruttrici, che non dovevano indebitarsi come GuidaMi per acquistare le auto.

Non avevo invece pensato a lasciarle dove si voleva, come fa Car2go e pensavo di aumentare i parcheggi da 60 a 600.

Complimenti a Pierfrancesco Maran !

Concordo sull'utilità del servizio. Segnalo che è in corso una promozione per provare il servizio car sharing al prezzo di 50 euro per tre mesi.

Scusate se esco un attimo fuori tema; nella risposta di Sacerdoti sono state citate le auto elettriche come veicolo non inquinante. Questo è assolutamente vero e aggiungo che i cittadini privati Milanesi che usano i veicoli elettrici per gli spostamenti quotidiani casa-lavoro sono in progressivo aumento. Leggendo il programma dei 100 giorni purtroppo non ho visto alcun riferimento alla promozione dei veicoli elettrici e/o alla creazione di una infrastruttura di ricarica (Roma e Firenze hanno le colonnine di ricarica da diversi anni e fino ad oggi è stato possibile ricaricare gratuitamente)

Installare un punto di ricarica è relativamente semplice è costa poco, ma significherebbe moltissimo per il miglioramento dell'aria che respiriamo. Un segnale di attenzione e riconoscimento anche verso i cittadini Milanesi che da anni hanno scelto questo tipo di mobilità. Con i nostri veicoli non inquiniamo l'aria e non produciamo rumore.

grazie

Agostino Filoscia
Coordinatore ANVEL Milano
Associazione Nazionale Veicoli Elettrici
www.anvel.it

Dott. Sacerdoti la ringrazio della risposta, sebbene dal commento pubblicato su repubblica mi pare  si sia dimenticato completamente della questione. Per completezza d'informazione riporto un mio recente intervento pubblicato sul Corriere della Sera.

«Veicoli elettrici Troppi ritardi per i distributori»

http://archiviostorico.corriere.it/2011/febbraio/07/Veicoli_elettrici_Troppi_ritardi_per_co_7_110207014.shtml

Grazie per la risposta

dott. Agostino Filoscia
Coordinatore ANVEL Milano
Associazione Nazionale Veicoli Elettrici
www.anvel.it

Mica l'ho ben compreso, 'sto Car-Sharing

Prima c'era l'Ecopass.

Adesso c'è (finché ci sarà) la Congestion-Charge.

Nel 2001 (in piena amministrazione di centrodestra) nasce (su iniziativa di Legambiente) il Car-Sharing.

Da quanto mi sembra di avere capito, questo Car-Sharing non è altro che un noleggio auto affidato come gestione all'Atm.

All'inizio erano tre auto e venti Soci-Utilizzatori (che strana figura contrattuale, i "Soci-Utilizzatori": in caso di dissesto di questa: "Car-Sharing", potranno venire chiamati a rispondere?); adesso questi ultimi sono 4.500 con 130 auto a disposizione.

Auto che smaterializzate non mi pare siano.

Perché dunque non devono pagare il ticket di congestione come tutti gli altri devono pagare?

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/01/15/news/area_c_per_dribblare_il_nuovo_ticket_le_bici_a_noleggio_e_lauto_in_affitto-28127547/

Considerazioni condivisibili. Se si deve decongestionare il centro servono alternative e quindi oltre al potenziamento dei mezzi pubblici ben vengano offerte come il Bike scharing ottimo per i brevi spostamenti. Il limite può essere rappresentato dagli eventi climatici, dalla perizia o meno all'uso della bici e dalla paura a girare nel traffico. "Car-Sharing", può essere l'alternativa alla bici per chi non se la sente ma con alcune considerazioni:

• devono essere mezzi piccoli
• poco o per nulla inquinanti
• con la medesima possibilità di presa e riconsegna delle bici in strada
• con un costo contenuto
• se fossero elettriche meglio

Solo così possono essere prese in  considerazione

Ci sono sul mercato soluzioni come quella nel link sottostante, magari da far sponsorizzare da qualche magnate come colui che voleva ristrutturare il Colosseo.

Sono mezzi piccolissimi poco + delle bici, sono elettrici, portano anche 2 persone con bagaglio e quindi adatti per acquisti, per le mamme per portare i figli all' asilo, per i professionisti che viaggiano in centro, ecc. Stanno nel posto di uno scooter ma sono a 4 ruote e quindi stabili e proteggono dalle intemperie cosa che ovviamente la bici non può fare. Credo costino meno delle auto del "Car-Sharing" attualmente offerte e hanno proprio lo spirito dei cortisponstamenti garantendo 70 km con la ricarica. Meglio di così. Se ci fossero nei parcheggi d'interscambio alle periferie tipo Bisceglie ecc coloro che arrivano dall' esterno magari parcheggiano  li e proseguono col velocipede che è anche simpatico.

http://www.estrima.com/index.aspx

Perchè il nostro comune non ne parla ?

Allego alcune foto delle mini auto elettriche a cui mi riferisco...

Il Car Sharing e' comodissimo, noi siamo iscritti.

Si possono anche percorrere le corsie preferenziali ed usare i parcheggi sia con strisce blu che gialle gratis.

Il vantaggio e' che chi usa poco l' auto come mia moglie che infatti e' iscritta puo' eliminare la seconda auto in strada e le relative spese fisse.

Sulle detrazioni demagogiche ricordo che anche i taxi permettono a chi paga di circolare ovunque ed inquinare, basta avere i soldi...

Mobilità sostenibile - Car Sharing CarMI

Buongiorno a tutti

stavo valutando la proposta Milanese di car sharing, ovvero di GuidaMi, gestita da ATM.

In questa pagina http://www.atm-mi.it/it/GuidaMi/PerleAziende/Carsharing/Pagine/Servizio.aspx tutti i dettagli su come funziona e quanto costa.

Ora, vorrei paragonare i costi dell'utilizzo del car sharing per valutare seriamente se è davvero conveniente rispetto al possesso di una autovettura privata.

Considero una vettura piccola, es una Punto o una Clio, una di quelle vetture che nuove si acquistano tra i 10 o i 15 mila euro, a cinque porte, che vanno bene in città ma si prestano anche ai viaggi e all'uso in famiglia, alla bisogna.

Ipotizzo un uso "normale" (che per me sarebbe molto molto ridotto) per una famiglia media, su un orizzonte di 10anni (una vettura dura molto di +, ma siamo prudenti)

1. qualche viaggio in occasione delle feste (consideriamo solo Natale/Pasqua e ferie estive):
1. a Natale 2 settimane (parenti lontani? vacanze sulla neve?) per 1.500 km
2. a Pasqua 1 settimana per 1.000km
3. 6 weekend da 2 gg ciascuno (sabato + domenica) fuori porta, per un totale di 1.500km
4. Vacanze estive per 3 settimane e 2.500km
2. qualche weekend da 2 giorni
3. un utilizzo settimanale "scarso", ovvero senza l'utilizzo dell'auto per andare al lavoro (tanto ci sono i mezzi pubblici), quindi l'uso dell'auto solo per la spesa, gli eventuali acquisti fuori porta, qualche visita ad amici e parenti la sera, per non più di 15 ore alla settimana (per me sarebbero poche, ma mi sembra abbastanza equo) e non più di 5.000km.
4. un totale di non più di 13.000km annui (un valore davvero scarso, ma prudente).

Ipotizzo dei costi di gestione medi per una vettura compatta a benzina o gpl:

1. 10 km/litro come consumo medio
2.  prezzo della verde a 1,8€/litro e 1€/litro per il gpl (molto prudente: al momento siamo a 1,6€ e 0,75€..)
3. Costi di manutenzione annui di 2.000€ (è un dato prudente: per una vettura nuova i primi anni il prezzo rasenta lo zero, ma siamo prudenti..)

di seguito una sintesi dei costi di gestione annuali in caso di Car Sharing e in caso di auto di proprietà, per l'uso suddetto:

Una vettura a benzina di proprietà è più conveniente di circa 2.500€ l'anno. A gpl di circa 3.500. 

 
Ora, se non avessi nessuna automobile dovrei valutare se acquistare una auto nuova da tenere per 10 anni, oppure se usare il car sharing per 10 anni.

nella seguente tabella una buona sintesi dei costi su 10 anni per i tre casi carMi, acquisto auto benzina, acquisto auto GPL:

Ovviamente è facile fare i conti con una vettura che anzichè costare 15.000€ ne costa 20.000€ (il costo di una buona Giulietta con tutti gli sconti del caso, 1.4 turbo, anche a GPL).

Se invece avessi già una vettura, di 3 anni di età (un valore prudente..), e dovessi decidere tra dismetterla per passare al CarMI oppure tenerla, secondo suddetto utilizzo, avrei i seguenti costi:

Valgono inoltre le seguenti considerazioni:

1. ogni utilizzo ulteriore rispetto a quelli previsti dallo scenario, penalizza il car sharing CarMI rispetto all'auto di proprietà.
2. ogni KM annuo ulteriore rispetto a quelli previsti dallo scenario, penalizza il car sharing CarMI rispetto all'auto di proprietà
3. L'acquisto di una vettura nuova (15.000€ per la benzina e 17.500€ per la GPL) è stato calcolato considerando sempre 2.000€ di manutenzione annua, ma nei primi 3-4 anni di vita di una vettura nuova questi costi sono decisamente inferiori..
4. la benzina ad oggi costa meno di 1,8€/litro e soprattutto il GPL costa meno di 1€/litro

 
Personalmente percorro ben + di 13.000km, faccio un uso ben maggiore di solo 6 weekend l'anno, trasporto di consueto tutta la settimana parenti anziani (inapplicabile il mezzo ATM), uso una auto di 10 anni a gpl che mi costa molto meno di 2000€ l'anno di manutenzione (e l'assicurazione la pago 370€/anno). Uno scenario in cui i numeri qui sopra vanno ancora + a sfavore del Car Sharing Bike MI.

Quello che penalizza sono proprio i costi/giorno e i costi KM, che assomigliano + a un rimborso chilometrico aziendale (convenientissimo infatti) che ad un costo reale. In pratica con questi costi ci si ripaga rapidamente una vettura di proprietà 

Altri dubbi:

1. con il CarMI l'auto va prenotata, ritirata e riconsegnata. Tutt'altro che pratico.
2. E se al posto della solita Punto mi capita una C3, chi mi assicura che il passeggino entra nel bagagliaio? Molto poco prudente
3. E se mi dovessi montare tutte le volte il seggiolino dell'auto per il bambino? Impossibile, rinuncio.
4. E se non trovo disponibilità?
5. E se tutti usassero il car sharing e quindi tutti gli attuali conducenti di auto private diventassero conducenti di auto in car sharing, ci sarebbero meno auto in circolazione? 

 
Insomma, per come è pensato e soprattutto per quanto costa, a me il Car Sharing non è conveniente e non puo' funzionare.

Pero' ovviamente sono i miei pensieri e i miei calcoli. Magari per altri scenari conviene.

Questo mio secondo commento è per rispondere ai punti 4. e 5. di Andrea Arancio.

Ovviamente la prenotazione serve per permettere al gestore del car sharing di rendere disponibile l'automobile e il numero di auto che possiede il gestore sarà commisurato, tramite calcoli statistici, al numero di iscritti al servizio per far sì che le probabilità che non sia possibile rendere disponibile un'auto siano praticamente nulle.

Se tutti usassero il car sharing, ci sarebbero veramente meno auto in circolazione perché se io uso la macchina per fare la spesa e tu la usi per uscire la sera, insieme usiamo due macchine, con il car sharing invece potremmo usare la stessa (e magari quella macchina l'ha usata un altro alla mattina per portare il figlio alla partita di pallone).

Se io finisco di fare la spesa alle 6 e tu per uscire la sera parti alle 7, senza car sharing ci sarebbero due macchine parcheggiate in strada dalle 6 alle 7, con il car sharing invece c'è solo una macchina parcheggiata nel box.

Ovviamente il car sharing non diminuisce il numero di macchine "accese" ma diminuisce il numero di macchine parcheggiate.

Inoltre il car sharing permette agli utenti di utilizzare sempre auto nuove e ben revisionate, dunque poco inquinanti.

Senza il "credo".

Ottimo

ma completamente inutile ai fini della riduzione dello smog: se anche questi 450 veicoli fossero utilizzati 24h su 24h (e sicuramente è una visione ottimistica di questo modello) sono state "risparmiate" al max... 450 auto su un parco nell'ordine delle centinaia di migliaia.

In definitiva, utile se non hai l'auto e lo devi usare sporadicamente (es per i turisti).

Completamente inutile ai fini della lotta al traffico, lotta allo smog, risoluzione dei problemi di traffico.

C'è da capire quali siano gli obiettivi di Pisapia.

Car2go contro l'ambiente

Il comune di Milano ha visto partire il car2go, una specie di carsharing con la differenza che l'auto la prendi e la lasci dove ti pare in strada, senza l'obbligo di riconsegnarla nelle stazioni.

Per incentivare il servizio, come il carsharing vero "guidami", le auto del car2go non pagano Area C e non pagano se sostano su strisce blu e gialle.

Considero questo provvedimento profondamente sbagliato e profondamente contrario alla necessità di mobilità sostenibile perchè

1) l'utente tipico del carsharing vero "guidami" è una persona senza l'auto che usa un'auto in condivisione per muoversi solo quando l'auto è necessaria: grandi pesi da trasportare, orari strani ecc. L'utenza tipica di car2go invece è, secondo me, la persona che vorrebbe usare l'auto ma a causa dei vari, giusti, impedimenti non lo reputa conveniente: areac, strisce, impossibilità di parcheggiare. Ora molti di queste persone "autodipendenti" invece di andare in centro coi mezzi o in bici ha una possibilità in più : andarci in auto senza pagare sosta e areac. Un incentivo all'uso dell'auto.

2) Car2go (ma anche guidami) violano l'essenza di areaC "tassa di congestione" tanto sbandierata da Maran e dal Comuen: ma le auto di car2go non congestionano la città ? Mentre circolano sono identiche alle auto normali.

3) Un sistema tipo car2go avrebbe senso solo dove le auto siano effettivamente vietate. Non credo che il comune sia in grado di dirci quante seconde o prime auto dei milanesi si "elimineranno" con questo nuovo sistema: ragionevolmente chi ha l'auto se la terrà e userà Car2go per andare in centro in auto.

Infine, a tutti quelli che vedranno in car2go una nota positiva per l'ambiente e la mobilità sostenibile, chiedo di riflettere almeno sul nome scelto "Car2go": "L'auto per muoversi" o "l'auto per andare". Il contrario del programma di Pisapia:"

Bisogna ridurre la congestione e l’uso dell’auto privata in città attraverso un mix di interventi: pedaggio di congestione, isole ecologiche, regolamentazione della sosta e suo rispetto, integrazione tra parcheggi e car sharing, eco-logistica merci, rete diffusa della ciclabilità."

Il car2go è un bel sistema per andare in centro in auto, ingombrando, facendo rumore, consumando combustibile, disturbando pedoni, ciclisti e residenti e tutto a poco prezzo: corro ad abbonarmi. VERGOGNA

Assessore, questo è il punto: Car2go NON è un carsharing. Lasciare l'auto in giro rende appetibile il sistema non da chi non ha l'auto, ma sopratutto da chi non usa la sua a causa delle difficoltà a parcheggiare (blu, gialle) e dei disincentivi (area C su tutti), Le smart sono un'alternativa al mezzo pubblico e alla bici, non (solo) all'auto privata. Un servizio privato che fa concorrenza (sleale) a 3 servizi sostenibili carsharing vero (guidami), mezzi pubblici e biciclette, non merita alcun plauso .

Se parla da solo il plauso di Legambiente (....) parla anche da sola la definizione di Carsharing di wikipedia:"Il car sharing (dall'inglese auto condivisa o condivisione dell'automobile) è un servizio che permette di utilizzare un'automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio, e pagando in ragione dell'utilizzo fatto."

Il parcheggio è il nodo. Car2go la lasci davanti al negozio: il paradiso per "l'esercito dei culimolli"; siccome Lei per primo vede nella sosta (selvaggia e non) un problema, proprio sul tema della lotta alla sosta selvaggia l'amministrazione avrebbe dovuto agire: ausiliari della sosta anche in periferia , riforma della polizia locale (da voi stessi annunciata e mai fatta) e nomine ai vertici di Polizia Locale in discontinuità con quanto fatto da MorattiDecorato.  Per punire con le leggi e gli strumenti che già ci sono chi rovina la città con l'auto sul marciapiede, spesso senza nemmeno abitarci... Spero che altre associazioni, in primis Ciclobby, dicano la loro in antitesi a Legambiente (sempre che Legambiente non si riferisse al carsharing vero che anche io plaudo).

Rispondo a Galli per l'unica domanda, credo, posta a me: "Perché allora un buon servizio di car sharing, con un’offerta adeguatamente differenziata, dovrebbe costituire un incentivo a usare l'automobile?"
Perchè car2go, che non è un semplice carsharing, offre una valida alternativa ai tanti che per andare in Area C o in aree con sosta impossibile erano "costretti" ad andare coi mezzi o in bici. Ora possono anche andarci in auto. Certo, un'auto collettiva è meglio di un pullman euro 0 ma sempre un'auto è.

Ma visto che questo Car2go prometterebbe di "Usare le auto in modo intelligente invece di possederle" chiedo all'assessore Maran quante auto private effettivamente scompariranno da Milano grazie a car2go (e non per costi benzina, crisi. ecc).

Io, che l'assessore non sono ma pedalo per la città, prevedo che saranno molti di più quelli che, pur avendo l'auto saldamente a casa o sul marciapiede (impunita), useranno car2go per andare in centro la sera INVECE di usare i mezzi, scomodi, sporchi e sempre più costosi (così dicono, io pedalo): non pago Area C anche se la congestiono, parcheggio dove non ho titolo senza pagare, mi fanno pure benzina.... mi manca solo che qualcuno della giunta mi cambi le ruote al pit stop e mi procurino loro la bionda sul sedile accanto....

Potrei concepire un servizio del genere in posti in cui 

a) il centro storico è chiuso davvero alle auto

b) le zone residenziali sono protette da vere aree 30 e non da cartelli e zero controlli

c) dove le auto  sul marciapiede sono davvero punite e chi dovrebbe controllare non venga confermato "ci dicevano di non fare le multe in via Solari"----------

Ma senza queste ipotesi, prevedo, car 2 go sono solo 450 nuove auto che non ne elimineranno nemmeno una. E non mi dica, Assessore, che alle ipotesi a, b, c ci state lavorando. Prima abc e poi viene il resto, forse.

Però perchè non avete scelto un nome meno chiaro di "l'auto per muoversi". RIcordatevi Milanesi: usate l'auto per muovervi. Come sempre, per sempre.

Per dire che Car2Go "offre una valida alternativa ai tanti che per andare in Area C o in aree con sosta impossibile erano "costretti" ad andare coi mezzi o in bici", tieni anche conto che Car2Go costa 29 cent al minuto, fai un po' tu i conti...

A parte il fatto che 2 euro di benzina per andare dalla periferia al centro, per me sono un po' troppi, in genere si spende circa un euro ogni 10 chilometri, quindi non più di 1,50€, ma va beh, dipende dall'automobile che si usa.

Alla fine quello che fa risparmiare veramente è il prezzo del parcheggio. E il car sharing ha come obiettivo proprio quello di consumare meno parcheggi, perché si prevede che, dopo che tu hai parcheggiato l'automobile, ci sarà un altro signore che la utilizzerà a sua volta e dunque il posto che tu hai occupato verrà liberato presto.

Al posto di avere due automobili parcheggiate (la tua e quella di quel signore) per tanto tempo abbiamo una sola automobile, prima parcheggiata in centro (quando la lasci tu) e poi parcheggiata da un'altra parte (quando la usa l'altro signore).

Se non entriamo in area C, l'auto di proprietà rimane comunque più economica e comunque i mezzi pubblici e la bicicletta rimangono estremamente più vantaggiosi. Al posto di spendere 8,7€ sola andata, spendo 3€ andata e ritorno con i mezzi e gratis in bicicletta.

Non penso che la gente si ponga il problema se prendere i mezzi pubblici o il car sharing, hanno due prezzi così diversi che non possono avere lo stesso tipo di utenza e dunque farsi concorrenza.

Che il servizio usa "l'auto per muoverti" sia per entrare in centro in auto mentre Area C disincentiva a circolare (non a sostare) in centro, lo dice persino la portiera di questo servizio CONTRO LA MOBILITA' SOSTENIBILE:

In centro NON CI SI VA IN AUTO.

Nella discussione "Centro Sport Saini - Fuori dal car sharing." avviata in Zona 3, scrive Victor che "La recente liberalizzazione dei "CarSharing" ossia auto condivise come le smart car2go e altre società che arriveranno, hanno letteralmente invaso il territorio milanese".

Sul concetto letterale di "invasione", sono d'accordo.

Per esempio, chi aveva in gestione ieri sera la smart car2go targata ES 425 JF ha interpretato lo slogan "Dove vuoi Quando vuoi" nel senso letterale di "Parcheggia pure dove vuoi quando vuoi" - nel caso specifico, esattamente all'incrocio fra Via Garofalo e Via Giovanni Paisiello, in graziosa sporgenza fra le strisce pedonali e quella di precedenza.

Non mi pare il caso di aprire una discussione apposita nel forum di Zona 3, ma forse chi amministra partecipaMi può girare questo messaggio ai Vigili di Zona...

... non certo per fare contravvenzioni (Dio ci scampi!), ma almeno per far sapere a chi ieri sera aveva in gestione la smart car2go targata ES 425 JF che a meno di cento metri funziona benissimo un garage con personale cortese. Cosi, giusto per saperlo la prossima volta.

EQsharing il nuovo servizio di car sharing

Sono veramente contento del nuovo servizio di car sharing del comue di Milano che partirà il prossimo 28 novembre, si chiama EQsharing (link al sito ufficiale).

Il servizio è molto più semplice di quello dell'ATM: paghi 30 euro di abbonamento, prenoti l'auto con il cellulare, la ritiri nella piazzola (la chiamano "Isola Digitale") più vicina a te e la lasci nella piazzola più vicina al luogo di arrivo; paghi 13 cent al minuto (il costo di una telefonata con il cellulare) e l'automobile è elettrica, in altre parole inquinamento zero.

Ad oggi ci sono solo 15 Isole Digitali e sono posizionate solo all'interno della cerchia della 90/91 ma sul sito del servizio ne promettono di nuove, se le piazzole riusciranno a coprire bene il territorio del comune, il servizio potrà fare una concorrenza molto forte alla seconda auto e perché no? Anche all'auto principale...

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

ISOLE DIGITALI. A NOVEMBRE TESSERA GRATUITA PER I QUADRICICLI ELETTRICI

Conclusa la fase dei test drive, il car sharing a impatto zero è ora attivo nelle 15 isole Tajani e Maran: "Obiettivo è replicare il successo degli altri progetti avviati per Agenda digitale e dei servizi in condivisione"

Milano, 1 novembre 2013 – È gratuita fino al 30 novembre la tessera di iscrizione per EQ Sharing, il car sharing elettrico a Milano presente nelle prime 15 isole digitali, gli spazi outdoor per comunicare, muoversi e informarsi, aperte dal Comune di Milano.  

I quadricicli elettrici – già 55 in servizio da lunedì 28 ottobre, diventeranno 90 entro il 15 novembre e 110 entro il 15 dicembre – sono il nuovo tassello nelle politiche di mobilità sostenibile avviate dall’Amministrazione cittadina.  

Basta infatti un abbonamento per circolare liberamente e a impatto zero in città. I quadricicli hanno un’autonomia di 40 chilometri, sono a due posti e possono circolare in Area C e nelle Ztl. Il costo per l’utilizzo è di 13 centesimi al minuto. Con EQ Sharing paghi solo l’utilizzo effettivo.  

Il car sharing elettrico a Milano è ora pienamente attivo e funzionante dopo due settimane di sperimentazione. Un bilancio largamente positivo per la fase di avvio del nuovo servizio di mobilità green, considerato il riscontro registrato nei test drive realizzati nelle 9 Isole Digitali dedicate.  Sul sito www.eqsharing.it  è possibile trovare tutte le informazioni necessarie.  

Intanto il Comune, dopo aver avviato i primi punti di rilascio delle tessere, via Friuli 30, piazza Beccaria 19 e via Larga 12, che si aggiungono all’Elettrocity Store di via Foppa 49, informa che a breve sarà possibile ottenere le tessere anche presso nove biblioteche rionali.  

Le isole digitali non ospitano però servizi orientati esclusivamente alla mobilità sostenibile. Nei primi 15 spazi outdoor (raddoppieranno entro febbraio del 2014) è possibile accedere alla rete per essere sempre connessi, grazie al wi-fi gratuito e veloce, stando comodamente seduti su panchine in legno dal design minimal e funzionale; le isole sono anche dotate di colonnine gratuite per la ricarica di tutti i dispositivi elettronici (pc, smartphone, tablet, ecc.). Non solo punti per connettersi, però, ma anche luoghi dove scoprire cosa accade in città: dalle notizie del Comune di Milano a quelle turistiche, sino ai numerosi eventi artistici e culturali in cartellone. Le informazioni su mobilità, viabilità, trasporto pubblico e appuntamenti sono infatti accessibili a tutti grazie a un vero e proprio totem touch-screen di ultima generazione dall’utilizzo intuitivo, che prevede  anche un supporto multilingue (italiano, inglese) per i turisti presenti in città.  

“Ora tutti possono utilizzare appieno le nuove isole digitali, per muoversi, comunicare e informarsi in maniera smart ed ecologica - hanno dichiarato gli assessori Cristina Tajani (Ricerca, Università e Smart city) e Pierfrancesco Maran (Mobilità e Ambiente) -. Ci auguriamo che questa nuova iniziativa, realizzata a costo zero per l'Amministrazione grazie ad una partnership con alcune aziende, possa replicare il successo degli altri progetti avviati per Agenda digitale e dei servizi in condivisione, raggiungendo un numero di persone sempre crescente con un dispendio minore di risorse fisiche, ambientali e di tempo, attraverso l’utilizzo intelligente delle tecnologie”.  



ELENCO ISOLE DIGITALI

 

ISOLE ATTIVE AL 31 OTTOBRE 2013

 
1. Università Bocconi
 
2. Porta Vittoria
 
3. V Giornate
 
4. Porta Venezia
 
5. Hoepli
 
6. Cusani
 
7. Sant'Agostino
 
8. Pagano

9. Cadorna
 
10. Amendola Fiera
 
11. Bisceglie
 
12.XXV Aprile
 
13. Centrale FS
 
14.Gioia M2
 
15. Loreto Argentina
 
 
ISOLE ATTIVE ENTRO FEBBRAIO 2014
 
1.Città studi/ Via Bonardi
 
2.Viale Zara/piazzale Segrino
 
3.Ospedale Niguarda/Piazzale Ospedale Maggiore
 
4.Bovisa /Piazza Emilio Alfieri
 
5.Certosa/via Giovanni Sartori
 
6.Lambrate/Via Pacini
 
7.Via Imbonati
 
8.Porta Romana/Corso Lodi
 
9.Via Larga
 
10.Viale Monza/ Precotto
 
11.Bande Nere/ Via Orsini
 
12. Viale Famagosta

...ebbene :-( telefonando oggi allo 020202 numero dedicato del Comune di MI per sapere come prenotare la prova del quadriciclo scopro dopo un po' che non è più possibile effettuare questa prova perchè tale possibilità è terminata e l'ultima prova è stata effettuata il 28 ottobre.. Mi meraviglio un po' che manchi questa possibilità ulteriore .. Certo avrei potuto guardare i vari siti dedicati a EQ Sharing prima e accorgermi delle FASI stabilite del tutto ma insomma ... Evidentemente comunque non posso accostarmi ad un servizio, registrarmi nel sito e poi tutto ciò che segue - segnalare la carta di credito eccetera e poi fino ad aver tra le mani l'auto senza averla provata e conoscerne il modo, le prestazioni... Delusioni domando se sia stata una scelta buona quella di far\ terminare le prove  Personalmente non mi sembra.

Salve, qual è l'autonomia?

inoltre sa darci un parere in merito alla capacità della bagagliera?

grazie!

Loro dicono che l'autonomia è 40km, io posso solo dirti che ho preso l'auto a pagano al 100% e dopo 25 min l'ho consegnata in centrale al 89% sembra rispecchiare l'autonomia dichiarata dunque.

non credo ci siano limiti temporali nella prenotazione di eqsharing. Se ci sono auto disponibili puoi prenotare e prelevare subito l'auto senza dover attendere. Questo però non ho avuto modo di verificarlo personalmente.

io invece ho rilevato la + totale indifferenza..

Indipendentemente dalla 'flotta',  mi sembra ancora un servizio la cui praticità lasci il tempo che trova (possono andare anche a 30 all'ora visto le iniziative in corso).

Insomma un pò ancora tra una cosa da 'bauscia' ed una attività demagogica/istituzionale buona per fare un pò di chiasso mediatico promozionale ad Expo 2015.

Riguardo al nuovo car sharing enjoy di eni, vi consiglio di attendere prima di effettuare la registrazione.

Oggi leggendo le condizioni generali del contratto, ho notato che non sono assolutamente chiare le responsabilità del cliente in caso di sinistro e in caso di rapina del veicolo.

Quello che si evince sono condizioni assolutamente non conveniente, vi mensiono l'art.15 comma 2 del predetto dove sancisce le responsabilità del cliente in caso di sinistro 

"Saranno a carico del Cliente tutti i danni al veicolo e/o a persone e cose a lui imputabili, oltre all'addebito di una Penale".

Quelle in caso di rapina non sono assolutamente chiare. 

Io ho già contattato il servizio clienti Eni, i quali mi hanno assicurato che mi aggiorneranno in merito ( io a mia volta aggiornerò voi).

Spero di essere stato di aiuto a coloro che avessero interesse riguardo questo servizio.

Ciao.

CAR SHARING: sarà escluso dalle zone periferiche

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/14_gennaio_12/car-sharing-furti-danni-escluse-strade-rischio-86ccc77a-7b69-11e3-9133-a99f1617dd47.shtml

Corriere della Sera  Milano/Cronaca 12 dicembre 2014: il CAR SHARING sarà escluso dalle zone periferiche problematiche, specialmente quelle dove esistono accampamenti rom,  per evitare  furti e danneggiamenti delle auto che i clienti del CAR SHARING lasciano parcheggiate dopo averne usufruito.

La mappa del rischio:

l’estrema periferia di Quarto Oggiaro e della Bovisa,    la bretella esterna di Ripamonti,   la campagna di via Vaiano Valle   e   la landa di via Selvanesco.

La richiesta delle società del CAR SHARING  a Palazzo Marino:

«Per evitare disservizi basterebbe escludere questi pochi punti dalla zona di prelievo, un totale di 4-5 chilometri quadri sui 120 totali».

Risposta:  “siamo disponibili a ridefinire i confini dell’area”.

Sembra una barzelletta  per far sorridere ed invece è la risposta  di un Assessore, l’Assessore Pierfrancesco Maran e fa davvero rabbrividire !

Alcune considerazioni sono d'obbligo.

Anche chi abita in periferia, anche chi purtroppo abita in prossimità di accampamenti rom,  paga le tasse: non ne è esente    e non ha sconti, anche se  deve subire la presenza scomoda e pericolosa di questi insediamenti,  e quindi  ha diritto a tutti i servizi come i cittadini delle zone non di periferia.

Se così non fosse, se un cittadino venisse privato  di un diritto si creerebbero ufficialmente i cittadini di serie “A” e i cittadini di serie “Z”.

Il togliere il CAR SHARING dalle periferie, per paura dei rom,  dimostra che  il Comune non è in grado di far rispettare le leggi, di ridurre drasticamente la criminalità orgaizzata o peggio ancora non vuole impegnarsi a risolvere questi problemi, perchè troppo occupato all'"apparire" e per niente preoccupato del benessere di una parte di Milano. 

E’ troppo difficile per il Signor ASSESSORE pensare che il problema non lo si risolve togliendo l’oggetto da rubare, ma togliendo il degrado in cui versano le zone di periferia? troppo difficile pensare che una tale decisione  offende una parte dei cittadini ? ovvio non perchè non potranno vivere senza CAR SHARING, ma per un principio discriminante: oggi è questo fatto e domani cosa ci si può attendere ?

E se in futuro i furti e gli atti vandalici avverranno in zone meno periferiche, per esempio nelle zone della MOVIDA ? come si comporterà ?

Non si dimentichi Signor ASSESSORE che il suo lauto stipendio proviene anche dai considerevoli tributi pagati dai cittadini delle periferie, per cui prima di vantarsi che   "Milano è con Parigi e Berlino la capitale del car sharing"   RIFLETTA !

Ci si potrà vantare di questa nostra città quando molte altre cose più importanti del CAR SHARING funzioneranno, quando si potrà ritornare ad andare in giro in sicurezza, quando i disabili potranno scendere in tutte le stazioni della  metropolitana, quando pagheremo dei tributi equi  e tanto altro ancora e poi  ... ... ... ...  il car sharing ! 

Paola Buccione

Gentilissima

in generale sono d'accordo con tutti i contenuti della lettera; in particolare il conflitto di obiettivi tra car sharing e area c credo che sia fondamentale.

Tuttavia resta il fortissimo dubbio in merito al tema principale: non è sufficiente generalizzare sul "diesel". sappiamo benissimo che i diesel di ultima generazione euro 5 e euro 6 con filtri anti particolato e riduttori di nox a base di eurea (es gli ad blu) emettono inquinanti per km inferiori ai normali benzina euro 2.

Inoltre, altrettanto noto ma sempre trascurato, i veicoli alimentati a metano e gpl (che di base sono dei benzina) inquinano ancora meno, a scapito di un maggiore costo da parte del privato cittadino. Perchè non incentivare Maran (o qualcuno della prossima amministrazione, chè nell'attuale la fiducia è molto poca) a dare + spazio per questi ultimi?

In generale sarebbe opportuno un modello di penalizzazione/incentivazione misto, che non si basi semplicemente sul "carburante", ma che affianchi ad esso altre variabili fondamentali del veicolo, che determinano poi l'inquinamento e l'occupazione del suolo:

1. la classe di euro, che fornisce indicazioni su quanto consuma

2. le dimensioni (almeno la sezione superiore) per considerare quanto spazio un veicolo occupi

3. la massa (è inevitabile che un veicolo + pesante) inquini molto molto molto di + di un veicolo leggero, a prescindere dai dati di omologazione dei costruttori che sappiamo non corrispondere mai alla realtà.

Sulla base di questi tre parametri va costruita una matrice di condizioni (prezzi, orari, agevolazioni, etc..) che guideranno effettivamente il mercato verso l'utilizzo di risorse + implicitamente + consapevoli.

Che ne pensa?

Andrea Arancio

Gentilissimo.

Ottimo tutto, ma un gpl e un metano inquinano meno. Il succo del mio post è questo..

Non ho visto per mia colpa come funzionerebbe il car sharing, ma ho il presentimento che in 3 mesi, dopo la novità sarà come la corazzata Potemkin.

Pronto a ricredermi.

Ma io non ho mai avuto un orario di lavoro fisso, sarà per questo.

Tutti gli altri saranno degli orologi svizzeri a cucù.

E' stata fatta qualche indagine tra gli iscritti Aci di Milano, provincia ed area metropolitana ??

Qualcuno mi vuole cortesemente spiegare come funziona il carica sharing, per favore ??

Io prendo l'auto in un parcheggio (custodito od in custodito), apro l'auto con un pass??

La uso e la lascio dove voglio, in un parcheggio, mi tengo il pass, l'auto contabilizza il tempo ed il costo effettivo ??, ma io pago la prenotazione ??

Combustibile, infrazioni, incidenti come li gestisco, sopratutto se ho lasciato l'auto prima del tempo ???

Se faccio il pieno mi voglio tenere l'auto, quindi il combustibile viene fatto dal servizio.

Se rimango in colonna, rimango senza carburante, la macchina ha un guasto cosa faccio io e quello che la deve usare dopo di me?? Esiste un sistema satellitare computerizzato ??

Ottengo dei report di costo, costo medio giornaliero, mensile, massimo, minimo, spese accessorie, incidenti, punti persi dalla patente ??

Da quanti anni di patente si può guidare ?? I principianti possono farlo ?? Posso dare l'auto alla moglie, al figlio, al padre, ad un amico ??

Di quante auto mediamente al giorno si pensa di diminuire e in che percentuale sul traffico attuale??

Qual è la diminuzione di inquinamento globale prevista in % e quant'è la riduzione dei costi previsti per la collettività ?? Dove posso trovare il piano completo del servizio con tutte le stime??

Grazie.

Andrea sei stato veramente bravo, sintetico ed esauriente per la maggior parte delle domande.

Non esiste uno studio che faccia previsioni.

Esempio auto in più, auto in meno, km percorsi mensili, consumo carburante, inquinamento.

In ogni caso non è il car sharing che avevo sentito anni fa, cioè io ed un mio amico prendiamo una sola auto per andare al lavoro, con il problema del ritorno alla stessa ora.

Così mi sembrra comodo se io non voglio usare la mia, inutile per l'inquinamento, salvo la miglior tecnologia del nuovo rispetto all'usato.

Per il resto non ho idee.

In ogni caso, grazie, così comincio a capire.

Di inesattezze, però, ne ha dette molte!

con ordine:

"Per CAR2GO ed enjoy il pagamento è proporzionale esclusivamente al tempo di utilizzo (enjoy solo fino a 50 km poi entra in gioco anche il chilometraggio)," 
la questione del chilometraggio è uguale sia per enjoy che per car2go.

"Per tutti i servizi di car sharing non è necessario dichiarare per quanto tempo si vuole utilizzare l'automobile e la prenotazione è gratuita." 
errato: in GuidaMi l'orario di ritorno va comunicato anticipatamente

(riferito a car2go e enjoy, ndr) "inoltre l'abbonamento anuale costa circa 20 euro l'anno"
sbagliatissimo! car2go prevede una quota di iscrizione UNA TANTUM di 19€ (che scende a 9€ in alcuni eventi speciali), mentre l'iscrizione ad enjoy è totalmente gratuita. entrambe le iscrizioni non hanno scadenza.

"Quindi il servizio GuidaMi non è flessibile come i precedenti ma permette l'utilizzo dell'auto anche al di fuori del comune"
TUTTE le auto di TUTTE le aziende possono essere guidate fuori dal Comune di Milano! non solo quelle di GuidaMi!

Io faccio a tutti una domanda: dov'è il progetto CAR SHARING ??

Il fatto che a Stockolma esista, così pure a Parigi, non signficica niente. Il signficato deve essere trovato qui a Milano, non altrove.

Non basta avere idee o idelogie, bisogna cercare di dimostrare l'utilità.

Levo le frecce all'arco di un'improbabile opposizione.

Il risparmio può essere :

• nella durata probabilmente inferiore dell'uso dell'auto in sharing rispetto all'auto privata
• nella dimensione più piccola dell'auto in sharing, con relativo minor ingombro in strada ed in parcheggio
• nel minor consumo dell'auto in sharing, vistga la novità tecnologica.

Ma non era meglio potenziare i mezzi pubblici ed evitare la massa di auto, ora in sharing ?? Perchè non un'imposizione di un'auto elettrica ??

Possiamo ragionare con dati certi e non con idee di altri ??

Non esiste il pericolo che si vogliano finanziare delle società di Car Sharing ?

Ovviamente considero la tua come una chiara risposta: nessun progetto, nessun limite da controllare, nessun livello di inquinamento, nessuna misura di numero di auto.

Tutto in mano agli operatori di settore.

BEATA IGNORANZA 

BEATA IDEOLOGIA

Ecco il motivi per cui in Italia siamo in crisi politici ed amminstratori proni verso il capitale e incapaci di misurare qualsiasi cosa.

Un lavoro da ... buttare.

Ma i privati via dalla città.

Credo che il servizio di carsharing sia, in tutta onestà, una delle mosse più strategicamente efficaci che il comune abbia messo in opera per combattere traffico, congestione dei parcheggi e, non da ultimo, inquinamento ambientale. Ho letto svariati commenti, qua e là, e vedo che le posizioni sono assai contrastanti. Personalmente sono entusiasta del servizio, che mi ha liberato dalla schiavitù della seconda macchina e dal disagio di usare la moto in giornate in cui usarla è francamente disagevole oltrecché più pericoloso: quando piove o fa molto freddo le strade cittadine si riempiono di trappole infernali per le due ruote, soprattutto rotaie e strisce pedonali ma anche buche che, piene d'acqua, vengono dissimulate e celate alla vista, Ma vorrei sottolineare un aspetto importante dell'arrivo del carsharing che mi pare nessuno abbia citato: la sua capacità, paradossalmente, di portare un certo numero di persone, tradizionalmente restie ad usarlo, verso il TPL. Il motivo di questa resistenza era la scarsa conoscenza del sistema ma, soprattutto, la sicurezza di avere sempre una scappatoia comoda nel caso in cui il TPL sia di disagevole utilizzo. 

Per quanto riguarda la drastica riduzione degli spazi di sosta non posso che, obtorto collo, convenire. Ma anche funzionerebbe l'aumento poderoso delle tariffe di parcheggio: altrettanto sgradevole ma col vamtaggio di concedere un'opzione nei casi d'emergenza. 

In ogni caso la città è decisamente decongestionata e questo sarà anche grazie al carsharing, oltrecché al fatto che un litro di benzina comincia a costare più di un litro di vino...

Bene, una risposta articolata, richiede altrettanto articolata risposta. Riasponderò punto per punto, inserendo la mia risposta nel suo testo contenuto tra i segni << e >>, per comodità sua e di quanti avranno la bontà e la pazienza di leggere.

<<E' vero che un litro di benzina costa come un litro di vino (economico, si spera...) ma è altrettanto vero che ci sono i famosi carburanti alternativi (gpl e metano) che hanno ormai costi di gestione davvero dimezzati (il gpl oggi costa al max 0,8 o 0,9€ litro, il metano ancora meno.:) e impatti ambientali ben + bassi di benzina e diesel euro 5 con fap..>>    Certo, ma non tutte le automobili sono a gpl o a metano. Anzi, la maggior parte sono ancora a benzina e dunque ben venga l'utilizzo di una piccola carsharing dotata di economizzatore piuttosto che il grosso SUV o la grossa berlina o la macchina sportiva. Ma io attribuivo al costo della benzina, in parte, il merito di aver diminuito il numero di veicoli circolanti in città. Evidentemente, dato il costo, chi può evitare, evita.

<<E' vero anche che se si potesse usare sempre la seconda auto in "sharing" ci sarebbero meno auto parcheggiate (ma non di certo in circolazione..); tuttavia ci sono troppi, davvero troppi temi che ostacolano ancora questa modalità di "sharing".>> Già, ed è un peccato...

<<Anzitutto l'impossibiltà di avere sempre lo stesso veicolo a disposizione: pensate a chi trasporta i bimbi e ogni volta deve montare un seggiolino>> Se lo monterà. Non confondiamo l'eccesso di comodità del singolo con il minimo di comodità di una intera città.

<<in secondo luogo, la non certezza di trovare una vettura nel posto e nel tempo richiesto: si va sempre di corsa, a volte raggiungere la vettura + vicina, per quanto agevolato dalle app (e non vorrei aprire una parentesi in merito a uber.. ) , non è immediato come averla parcheggiata sotto casa, il che per i + è un problema; che si potrebbe risolvere, certo, aumentando a dismisura il numero di auto disponibili da car sharing, ma a questo punto mi chiedo dove stia la convenienza tra avere la città piena di auto da car sharing rispetto ad averla piena di auto... private!>> Francamente non capisco. Reitero quanto affermato al capoverso precedente e aggiungo: non credo che l'intendimento del comune nel varare il progetto carsharing fosse quello di preoccuparsi della totale comodità del singolo, quanto quello di risolvere, o attenuare, un problema per l'intera comunità. E' evidente che bisogna cercarsi una macchina, ma è altrettanto evidente che è assai più agevole e comodo che cercarsi un tram, o aspettarlo. Meno comodo ma più economico di un taxi. Più comodo e più economico che usare la propria automobile. Non corre porprio, a mio avviso, l'urgenza di aumentare a dismisura il numero delle automobili in carsharing. Anzi, tra enjoy e car2go quasi ci siamo, ai livelli attuali, nel senso che quando si cerca una macchina ce n'è quasi sempre una abbastanza comoda: pochi minuti a piedi. ma se non si trova una macchina comoda si può prendere un mezzo pubblico. Sono due validissime alternative che si completano a vicenda senza entrare in concorrenza tra loro, ma in sinergia.

<<Infine, e la dico e la ripeto tutta, queste azioni del comune sono "palliativi" che onestamente non risolvono proprio nulla.>> Questa è affermazione non argomentata e dunque non argomentabile, assolutamente inconsistente sul piano dialettico e derivante sul piano polemico: il mio interlocutore non se la prenderà se non rispondo poiché: 1-non amo le polemiche e 2-non amo uscire dal terreno della logica argomentata per finire in quello dell'opinabile indimostrato.

<<Ripeto, e ripeto, per i consiglieri che verrano (si spera meno attaccati alla portrona e al prestigio come quelli passati e presenti) e più desiderosi di migliorare la città, per migliorare la mobilità di Milano occorre una analisi della mobilità. sembra banale, ma mi sembra che tutti siano pronti a proporre e implementare meccanismi (divieti o balzelli) per lo più in nome della qualità di vita e dell'ecologia, ma nessuno si preoccupa di capire la gente dove deve andare, cosa si deve portare con se (viaggiare da soli oppure in 4 e con dei bagagli è onestamente un po' diverso), e quindi quali siano i reali bisogni di mobilità.>> Io non conosco i consiglieri di ieri come non conosco quelli di oggi, ma credo si confonda il bisogno di mobilità della città, bisogno globale e aspecifico, con quello assai specifico del singolo cittadino. Il bene della comunità si fonda sulle capacità di adattamento del singolo. Comunità non vuol dire badare ai singoli bisogni, bensì badare ai bisogni universali. Dei singoli bisogni si preoccuperà il singolo. Francamente non vedo il problema posto dato che viaggiare in quattro con bagagli è possibile, oltre che con il proiprio veicolo, anche con mezzi pubblici, taxi e carsharing. Ma non è che tutti si devono muovere tutti i giorni con armi bagagli e tutta la famiglia. Io credo che noi si debba essere disposti a qualche sacrificio del proprio particulare per il bene più gerarchicamente importante e universale della comunità. E salvaguardare il genius loci della città. Diminuire il numero delle macchine circolanti va in questa direzione e credo che la possibilità di trovare una vettura in car sharing nei grandi parcheggi periferici o vicino alle stazioni convinca molti di colorom che da fuori venivano in città con la propria macchina a usare MM o treni e trovarsi una macchina in città. Il dato di fatto però, che è sotto gli occhi di tutti, è che il traffico cittadino è diminuito.

<<Tappezzare la città di mezzi pubblici, soprattutto le periferie e l'interland>> Mi trova d'accortdo a metà: sì per le periferie e l'interland, no per il tappezzamento cittadino. I mezzi di superfice non sono la panacea di tutti i mali ma un male necessario. I jambo tram e autobus producono carichi vibratori, inquinamento acustico e visivo, oltrecché estetico. La nostra è una città dall'impianto antico ma dalle esigenze moderne. Le soluzioni devono essere un compromesso tra il genius loci e le moderne esigenze. 

<<Sotterrare buona parte della mobilità urbana>> Avrebbe costi insostenibili e incontrerebbe difficoltà terrificanti a paragone delle quali, costi e difficoltà per costruire le poche linee della MM non sarebbero nulla.

Sig. Arancio, il suo messaggio trasuda amarezza, e io lo percepisco ma in una discussione lo strumento imperante è la logica e io questa devo usare, ma vorrei chiarire che capisco e il disagio e l'amarezza, che personalmente condivido. Dissento sulla posizione razionale e non su quella emotiva.

<<Anzitutto l'impossibiltà di avere sempre lo stesso veicolo a disposizione: pensate a chi trasporta i bimbi e ogni volta deve montare un seggiolino>> Se lo monterà. Non confondiamo l'eccesso di comodità del singolo con il minimo di comodità di una intera città.

<<Se lo monterà.. mah... dipende... io ad esempio ho un bel seggiolino montato, e mi creda, se qualcuno ha in mente di incentivarmi ad usare una auto in car sharing e devo pensare tutte le mattine e pomeriggi di montare smontare il seggiolino per andare e tornare dall'asilo, dico che GIAMMAI per NULLA al mondo lo farei. E mi creda, chi ha famiglia e figli, difficilmente le risponde qualcosa di diverso, piuttosto paga non 5 ma anche 10€ di ecopass al giorno, ma NON farebbe qualcosa di diverso.>> Credo ci sia un equivoco: nessuno ha in mente di incentivarla a usare un auto in carsharing. Il carsharing è uno strumento a disposizione di chi lo trova utile, lo gradisce, ne è soddisfatto. Risponde al principio di diversificare l’offerta proprio perché la domanda è diversificata. Non vuole essere uno strumento obbligatorio e neppure universale ma rappresentare una parte della soluzione. Della terapia, se vogliamo. Risolverà i problemi di qualcuno, senza avere la pretesa di essere una panacea. Se non potrà risolvere i problemi di tutti è assolutamente nella logica della varietà caratteriale e intellettuale dell’essere umano. Se poi molti preferiranno usare la propria auto, potranno farlo malgrado la presenza del carsharing. Dov’è il problema?

<<Vede, il problema è strutturale. I Pisapia-dipendenti alla mia affermazione risponderebbero: e perchè mai deve andare all'asilo in auto? non puo' andare a piedi? in bici? in tram? in autobus? sul triciclo? camminando sulle mani a testa in giu'? insomma, le solite osservazioni che fa chi ha una visione parziale della vita in città.>> Non c’interessa quel che possono dire i Pisapia-dipendenti, e neppure c’interessa quel che possono dire i sempiterni scontenti, gli ipercritici d’assalto o i talebani di una qualunque posizione. Quel che ci preme, ricordiamolo, è salvaguardare la libertà del singolo senza pregiudicare la libertà degli altri singoli. Nei limiti del possibile date le condizioni.

<<Quello che invece un cittadino medio (possibilmente che paghi le tasse, tutte, cosi' ha modo di immedesimarsi nello scenario) dovrebbe o potrebbe chiedere è: quali sono gli ostacoli ad andare al nido a piedi? perchè non fa fare una bella passeggiata al suo bimbo la mattina e la sera?>> Ma sig.Arancio, non credo esistano impedimenti di alcun tipo a chi voglia andare all’asilo a piedi,. Condizioni meteorologiche e logistiche permettendo. Certo, anche qui, non potranno farlo tutti, ma quelli che possono e vogliono, potranno.

<<E allora scoprirebbe un sacco di risposte diverse, argomentazioni le spiegano che gli asili nido (ma in generale gli asili) sono pochi, mal disposti, e a volte anche... brutti sia fuori che dentro.Che costano un sacco, che si spende quasi 900€/mese per mandare un bimbo fino a 2-3anni al nido, che il nido è distante, per raggiungerlo si deve percorrere esattamente tutta la circonvallazione, piena di traffico, che a piedi si impiegano più di 20 minuti ad andare e altrettanti a tornare, che le strade e i marciapiedi sono disagevoli per il percorso di un passeggino, che d'inverno e in generale quando piove ci sono dei laghi che costringono a bagni oppure a itinerari alternativi che ti raddoppiano la strada.>> Sig. Arancio, coloro che mi darebbero queste risposte sarebbero capaci di lamentarsi del fatto che il sole d’inverno scalda poco e che di notte non si vede nulla. Non sono argomentazioni rilevanti non trova?

<<Ora, provi a pensare se un cittadino medio puo' avere una qualche convenienza a non tenere una piccola vecchia euro2 a gpl sotto casa rispetto a usare i metodi alternativi fino ad oggi proposti: cosa dovrebbe usare? i mezzi pubblici forse, visto che i biglietti costano pochissimo, e poi ci sono sempre tutte le linee che servono, non solo in centro.. ma nelle periferie, sempre puntuali, sempre frequenti, sempre ben accessibili a un passeggino, sempre sicuri.....(!!!). Oppure si potrebbe andare a piedi, per godere di tutte le amenità descritte qui sopra.>> Non mi è ben chiaro quel che vuole dire con questo ma: 1) Una piccola vecchia euro2 a gpl non è affatto conveniente poiché nelle macchine di piccola cilindrata gli impianti a gpl devono bruciare una miscela di gas e benzina ed essendo euro due risulterebbero parecchio inquinanti senza contare che, dato il tipo di utilizzo, stop and go, andrebbero più spesso a benzina che a gpl, sarebbero gravati da una serie di costi importanti e sproporzionati all’uso (manutenzione, bollo, assicurazione) senza considerare che probabilmente sarebbe una vettura dall’eccessivo consumo di olio motore che finirebbe, inevitabilmente, nell’atmosfera cittadina. 2)  I mezzi pubblici costano non poco, ma come tutto il resto della vita di oggi: d’altro canto le comodità costano e tanto più comodi vogliamo essere tanto più caro dobbiamo aspettarci che sarà il servizio. 3) Non possiamo pretendere che ci sia una fermata di un mezzo pubblico in ogni punto noi si sia: c’è un solo mezzo che risponde a questa esigenza, quello privato. Di proprietà o a noleggio che sia. E costa di più.

<<Ah è vero ci sono le alternative: mi prendo un CAR MI! mi scarico l'app, vedo l'auto, me la prenoto. mi preparo, esco.. ah cavoli, dalla mappa pero' sembrava un po' più vicina... forse per farmi questo chilometro e mezzo spingendo un passeggino e - udite udite - un seggiolino da circa 10KG in mano - non è stata proprio una ideona... era meglio andare a piedi..>> La mappa le dirà esattamente quanti metri la separano dalla vettura e lei potrà scegliere se prenderla o no. Potrà anche andare a prendere l’auto da solo a piedi e poi tornare a caricare il necessario. Mi scusi ma mi sembra un poco pretestuosa l’argomentazione.

<<Poi vediamo, che alternative ci sono.. il taxi.. beh 15€ al giorno se va bene forse sono un po' troppi, a quel punto conviene Uber, almeno giro in limousine.

Diciamo che dopo avere speso quei 900€ al mese per circa 10 mensilità all'anno, pagare quell'euro al giorno di gpl e anche quei 1000€ all'anno tra bollo e assicurazione non spostano di molto l'ago della bilancia.. 

potrei andare avanti, sig Tramonte. Ma mi fermo.>> Mi dispiace ma non la seguo. Cosa vuole dimostrare con questo discorso? Che non esiste la botte piena e la moglie ubriaca? Ahimé no, tocca scegliere ed ogni scelta è un’implicita rinuncia a tutto il resto. Ma soprattutto, qualunque scelta comporta un costo: in denaro, in tempo, in scomopdità. Ognuno sceglierà di volta in volta cone pagare la propria scelta.

<<Ho provato a descriverle, con toni coloriti certo :), il motivo per cui è preferibie usare una vettura privata (una seconda vettura) per 1 sola necessità. E solo per questa singola necessità se ne giustifica ampiamente la spesa e i costi di gestione. Se a queste considerazioni ci aggiunge che con quell'auto privata ci si fanno tante tante tante altre cose, capirà che per me qualsiasi soluzione risulta ampiamente SCONVENIENTE>> Benissimo, lei userà la sua auto privata. Dov’è il problema, e soprattutto di cosa stiamo discutendo allora?

<<Ora, se diciamo che la nostra amministrazione deve risolvere i problemi di mobilità IMPONENDOCI e VIETANDOCI, oppure TASSANDOCI e MULTANDOCI, siamo sulla strada perfetta.>> Caro sig. Arancio, lei sfonda una porta aperta in questo modo. Io tengo in somma considerazione la mia personale libertà e odio qualunque tipo di vincolo o limitazione della suddetta. Odio le multe e le tasse e i divieti e le normative strumentali. Ma non posso non considerare che una qualche regolamentazione e normativa sia necessaria, comprese le sanzioni per i trasgressori. Vero è che qui si sta esagerando ma altrettanto vero è che un paese ad alta concentrazione umana (densità di popolazione) qualcosa del genere lo necessita. Purché sia giustificato e congruo e la sgradevole terapia di un male cronico e di una certa gravità.

 <<Tra un po' le persone per bene non troveranno + conveniente vivere a Milano, si sposteranno nei comuni limitrofi ove la vita costa meno ed è un po' più sostenibile e forse anche rispettosa, a milano resteranno... chissà chi resterà, a quel punto non saranno più interessi degli... ex-milanesi, ma ognuno puo' provare a immaginare come diventerà Milano se svuotata dei Milanesi.>>

Milanesi non ce ne sono già quasi più, ma non credo affatto che la città si svuoterà. Certo qualcuno preferirà scappare, ma per uno che scappa ce ne saranno due che verranno. E aumenteranno i problemi…

<<Se invece diciamo che dalla nostra amministrazione (presente o futura...) ci aspettiamo delle IDEE NUOVE che risolvano i problemi implementando meccanismi di INCENTIVAZIONE (rendere + conveniente e cmq più pratico l'uso dei mezzi pubblici>> Oh, certo, sarebbe bello. Ma è un’utopia pensare che il servizio possa essere reso più efficiente e comodo e frequente e allo stesso tempo costare meno. Non è di questo mondo. La qualità costa, sia quella pubblica sia quella privata. Perché la roba costa, la manutenzione costa, il personale costa, l’energia costa, i furti costano, gli atti di vandalismo costano, gli incidenti e loe calamità naturali costano, ma soprattutto costa il flusso di milioni di persone che usano consumano logorano e distruggono per mancanza di senso civico.

<<.. favorire i flussi di traffico a bassa velocità>> non conosco altro modo per favorire i flussi di traffico a bassa velocità che mettere DIVIETI e TASSE e MULTE. Ma è proprio quel che lei stesso detestava avvenisse solo poche righe più sù.

<< anzichè creare forti contrasti di velocità tra poco fuori la città e dentro, evitare di creare Zone di CLASSE A (le aree C) e zone di CLASSE B (le periferie) allineando tutta la città agli stessi livelli di servizio.. etc) allora forse possiamo convincere i cittadini milanesi, come me e come Lei - credo - che a Milano si puo' ancora vivere, forse costa un po', ma tutto sommato ne vale la pena.>> Non si tratta di creare classi diverse ma raggruppare  omogeneità. La disuguaglianza è una legge naturale che non possiamo sovvertire neppure volendolo.

<<Boh, vedremo, stiamo qui ad osservare, e pagare, ovviamente>> Non possiamo fare altro. Ci sono questioni che sono politiche e dovrebbero venire regolate ed equilibrate dall’alternanza democratica, ci sono questioni economiche che dovrebbero essere riconosciute ed accettate. Poi ci sono le questioni che attengono alla qualità della vita in una scala gerarchica del viver sociale. Quelle potrebbero essere dibattute e regolate forse meglio, ma ci vorrebbe un organismo rappresentativo della cittadinanza capace di interfacciarsi con l’amministrazione su questioni di riferimento scientifico e culturale. Ma ahimé il cittadino si lamenta ma latita e rifiuta l’impegno. Io rappresento la sezione milanese dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, di cui sono il vicepresidente, e ci piacerebbe moltissimo avere l’appoggio dei milanesi per difendere Milano. E l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura sarebbe il più titolato a farlo, poiché questo è lo scopo e questo l’imperativo statutario: rimettere l’uomo al centro del sistema pianeta.

Quanto più è numerosa la massa di persone che rappresentiamo, tanto più forti siamo nel difenderla. Anche questa è una scelta civica.

Buonaserata

Andrea, si firma così, col solo nome ed è un particolare che apprezzo, sì, ci siamo capiti certamente. Ma quel che conta, in uno scontro dialettico, non è poi l'avere o no ragione, ma proprio questo, la comprensione dell'altro. E' quello che resta. Anche la ragione resta, ma non più isolata. Ora dunque, quello che facciamo, o che dovremmo fare anzi, sarebbe proprio questo: pur senza rinunciare alla propria ragione, tenere conto della moltitudine, delle differenze, delle diversità, del fatto che ogni testa è un piccolo mondo con le sue specifiche, anche questa è biodiversità, e trovare compromessi, varietà di soluzioni, dove possibile, di modo che tutti possano vivere, nel rispetto degli altri, la propria diversità. 

Buon proseguimento a lei.

Silvano

Mi perdoni lei, se le rispondo comunque.

<<Secondo lei la città è una comunità e per viverci bisogna adattarsi. E' una bella teoria, e personalmente mi piacerebbe che fosse cosi'.

Ma, sinceramente, mi sembra che rasenti l'utopia. Nella realtà gli individui singoli sono guidati esclusivamente dal vantaggio personale, e non da quello collettivo.

A dirla breve, la città sarà anche una comunità, ma non è una famiglia; i cittadini NON si vogliono bene per partito preso. Anzi, tutt'altro, ciascuno guarda al proprio orticello, fa parte della natura umana.>> Tutto vero, verissimo. Ma non funziona sempre così. Non dovunque. Nella nostra cultura (?) è così, ma ci sono culture in cui l'individuo, pur mantenendo la propria sfera individuale e il proprio orticello, è capace di considerare, non amare, gli orticelli degli altri. E' un contratto. Un contratto sociale, per garantire a tutti una buona convivenza. Il vantaggio personale va difeso ma non a discapito di quello altrui, dunque non a discapito della comunità. 

<<Se non vengono implementati meccanismi che incentivano le azioni dei singoli, queste diventano fuori controllo o al max osservabili.

La politica di divieti e tassazione che stiamo vivendo sta alimentando il malessere e lo scontento del "vissuto quotidiano" che tipicamente sfocia nelle classiche guerre tra poveri (in effetti stiamo assistendo sempre di più a fenomeni di violenza davvero ingiustificata che si fatica a capire da cosa siano scatenati..) >> 

Canonicamente quando si vuole ottenere qualcosa da qualcuno i mezzi sono solo due: la coercizione e la convinzione. La coercizione si basa su metodi repressivi e deterrenti come i divieti e le tassazioni, la convinzione si basa sull'educazione e l'adesione ai principi ed alle regole della convivenza. Niente di più. I meccanismi che incentivano le azioni dei singoli, come dice lei, non sono niente altro che questo: educazione e cultura della comunità! Adesione al bene comune, accettando dunque il sacrificio di parte del bene personale. Adattarsi. Si perdono dei privilegi ma se ne conquistano altri e quando la vita in comune è così pressante come in un paese ad alta densità di popolazione come il nostro, allora è assolutamente vitale riuscire ad adattarsi e operare sinergicamente per il bene dell'intero organismo. In una comunità perversa, stiamo male tutti. Non dobbiamo amarci, dobbiamo solo rispettarci.

Silvano

Va tutto benissimo, per carità. Anche se sto perdendo il conto del numero di operatori car sharing... (), spero che si cominci a fare una riflessione un poco più ampia sull'argomento.

Non la si prenda come una critica per il puro gusto di criticare: il valore positivo del car sharing non è in discussione, ma non si può considerare questo servizio una panacea. 

Ritengo che il fenomeno vada governato aumentando finalmente i controlli (usare l’auto condivisa non significa potersi muovere senza regole e parcheggiare dove capita), modulando costi e agevolazioni, cioè usando in modo appropriato le leve di incentivo e disincentivo, e facendo in modo che allo stesso tempo si rinforzino tutte le forme di mobilità sostenibile: trasporto pubblico, ciclabilità e pedonalità.
 
Quello che a mio parere non deve succedere è che si sostituisca semplicemente la composizione del traffico, senza ridurre il numero delle auto in circolazione: cioè oltre ad avere la mia auto sottoscrivo l’abbonamento al servizio di car sharing per accedere a tutte quelle zone che alla mia auto sono precluse. E' un trucchetto che non va bene.

Per quale motivo le auto del car sharing devono continuare a poter accedere liberamente ad Area C (e magari anche alle ZTL)?

Ciao Eugenio Galli,
anche io sono perplesso sulle troppe auto di car sharing (ormai sempre più un car parking). Visto che l'obbiettivo dovrebbe essere anche quello di inquinare meno. Il Comune di Milano, il Sindaco Pisapia, l'assessore Pierfrancesco Maran, devono assolutamente pretendere che le auto degli operatori di car sharing appartengano esclusivamente a una delle seguenti categorie:
- auto alimentate a metano / gpl
- auto ibride
- auto elettriche

Bisogna diminuire l'inquinamento, che ci costa una multa UE.
Al posto che favore il car sharing/parking, si favoriscano maggiormente i motoveicoli che inquiano meno, occupano meno spazio, avvicinano gli utenti all'uso delle due ruote che in futuro possono essere anche non a motore

Approfitto dell'occasione per chiedere a Pierfrancesco Maran a quanto ammonta la multa UE?

inoltre, se gli italiani non fossero attaccati al possesso dell'auto, se facessero due calcoli sui costi fissi, potrebbero furbamente vendere l'auto propria ed usare sempre quelle del car sharing spendendo meno ed inquinando liberamente oltre che entrare in centro

grazie

Benvenuto, Twist

Dopo: "Car2go" ed: "Enjoy", questo è il nome del terzo operatore di car-sharing affacciatosi sulla piazza milanese.

Bene, significa che questa maniera di circolare si sta espandendo.

Una sola cosa fatico a capire: perchè queste auto devono essere così "imbrattate" col nome della ditta che le affitta?

Uno dice: "Beh, succede anche sui furgoni a noleggio; pure sui mezzi pubblici".

Qui però non mi pare si tratti nè di furgoni, nè di mezzi pubblici, bensì di autoveicoli affittati e guidati da persone che vengono così trasformate in una specie di moderni "uomini-sandwich".

Spero con qualcosa vengano ripagate, per questa loro attività.

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_aprile_29/car-sharing-twist-parte-un-offerta-promozionale-cd43fc7e-cf7d-11e3-bf7e-201ea72c5359.shtml

Dal 2 maggio

Car sharing, Twist parte con un’offerta promozionale

Ottanta vetture sulle strade. Per il primo mese, tessera gratuita agli iscritti

di Redazione Milano online

Auto (in condivisione) abbandonate

Pare dilaghi la moda di usarle e lasciarle dove capita.

Che cosa? Le car sharing.

Quale soluzione, a questa manifestazione di scarsa sensibilità civica?

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_luglio_01/parcheggio-castigo-a1acb854-00f5-11e4-b768-bebbb8a7659d.shtml

L’editoriale

Parcheggio e castigo

Car sharing e multe. Il meccanismo psicologico è facile da immaginare: la vettura - pensa chi la parcheggia - non è mia
di Massimo Sideri

C’è un virus che si aggira per Milano: colpisce tutti i quartieri, tutte le classi sociali, tutti i portafogli. È il parcheggio selvaggio dell’automobile in condivisione. Il meccanismo psicologico è facile da immaginare: la vettura - pensa chi la parcheggia - non è mia. E in definitiva è un po’ come se fosse una vettura da social network. La Facebook-car. Vero, ma sei tu che l’hai lasciata in mezzo. Altra fase mentale: la lascio sulle strisce o su un marciapiede ma tanto darà poco fastidio visto che grazie a una app sullo smartphone qualcun altro la raggiungerà in poco tempo. Vero anche questo: Car2go, il primo servizio di car sharing partito circa 10 mesi fa, ha fatto registrare 110 mila iscritti. A Milano si viaggia con una media di 25 mila noleggi a settimana. Gli altri servizi non sono da meno (Enjoy, partito in ritardo, ha 55 mila iscritti). In effetti le oltre 1.200 Smart, 500 e company stanno ferme solo di notte, forse. Ma la civiltà non si misura in minuti di inciviltà. Anche perché tanti parcheggi fatti male, seppure in condivisione di colpa, producono comunque un’inciviltà a tempo pieno.

Meno immediato resta capire le conseguenze dell’epidemia. Milano sta diventando un laboratorio mondiale sulla mobilità e, più in generale, sull’economia della condivisione. Per inciso, anche il fatto che i tassisti milanesi siano in prima linea nello scontro in corso con Uber ne è, in qualche maniera, la riprova.

1 luglio 2014 | 10:03